La premier Meloni in Ucraina: «Non siete soli»

La visita a Bucha e Irpin, l’incontro con il presidente Zelensky. «Sono onorata, doveroso essere qui». E sul discorso di Putin alla nazione: «Propaganda che conosciamo. I fatti sono diversi»

Il viaggio nella notte, a bordo di un treno speciale partito dalla città polacca di Przemysl. I controlli a Leopoli, quindi l’arrivo a Kiev. Nella giornata di ieri, 21 febbraio, a pochi giorni dal primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina – 24 febbraio 2022 -, la premier italiana Giorgia Meloni è arrivata in Ucaina. Ha visitato le città simbolo di Bucha e Irpin, quindi ha incontrato il presidente Volodymyr Zelensky. «Sono onorata, doveroso essere qui», ha detto scendendo dal treno, accolta con un mazzo di fiori.

Fiori rossi quelli che Meloni ha deposto, a sua volta, a Bucha, uno dei luoghi dei massacri di civili perpetrati a marzo dello scorso anno da parte dell’esercito russo in Ucraina, per rendere omaggio alle vittime nelle fosse comuni. «Non siete soli», ha detto, commossa. E alle autorità locali ha assicurato: «Potete contare sull’Italia, siamo con voi dall’inizio e lo saremo fino alla fine. Avete tutto il nostro il supporto». L’omaggio riservato alla premier italiana: una medaglia composta con le pallottole usate. Sul retro, l’incisione “Città non conquistata”. Dalle varie autorità presenti la presidente del Consiglio italiana ha ascoltato i racconti delle tragedie vissute in quei luoghi, prima di passare in rassegna una piccola mostra fotografica. Quindi ha fatto tradurre all’interprete un messaggio: «Non siete soli. Combatteremo per voi e la vostra libertà».

Dopo Bucha, la visita a Irpin, vittima di pesanti bombardamenti nelle fasi iniziali della guerra, che lo scorso anno ha ricevuto anche la visita del predecessore Mario Draghi con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Accolta dal sindaco, Meloni ha ascoltato il racconto della distruzione di quest’area, quindi ha firmato una bandiera dell’Ucraina a Irpin lasciando una dedica: «At your side!», dalla vostra parte.  «È diverso parlare di numeri o vedere a caldo la vita della gente distrutta senza che ci sia una ragione», ha detto prima di lasciare la città. Poi un riferimento al discorso di Putin alla nazione, nella stessa mattinata del 21 febbraio: «Quello che abbiamo sentito è stata una propaganda che già conosciamo. I fatti sono diversi».

22 febbraio 2023