La preghiera, «respiro dello Spirito» che traccia il cammino sinodale

Consegnato da De Donatis il mandato alle realtà ecclesiali che vivono il servizio dell'orazione, affidando loro il compito di accompagnare il percorso diocesano. «È bello sapere che nelle diverse zone della città ci saranno luoghi in cui ci si riunirà per pregare con la stessa intenzione»

La preghiera di intercessione come strumento per «fare spazio a Dio, così che possa agire». Il cardinale Angelo De Donatis ha sottolineato in particolare il ruolo dell’orazione e di chi si fa intercessore ieri sera, 9 gennaio, nel corso della celebrazione da lui presieduta nella basilica di San Giovanni in Laterano, durante la quale ha consegnato un “mandato di preghiera” alle diverse realtà ecclesiali che per missione hanno il servizio dell’orazione, affidando loro il compito di sostenere e accompagnare il cammino sinodale diocesano. «Oggi vogliamo confermare la nostra fiducia nel Signore – ha detto -. Con la preghiera, desiderando il desiderio di Dio, l’intercessore, cioè colui che procede in mezzo al popolo in cammino appellandosi alla gratuità del Padre, conosce sempre meglio e più a fondo la misericordia del Signore».

Ancora, commentando il Vangelo del Battesimo di Gesù narrato da san Luca, «che si differenzia dagli altri due sinottici perché pone l’attenzione alla dimensione della preghiera», De Donatis ha osservato che quell’episodio rappresenta «la seconda Epifania di Gesù, dopo quella ai Magi, con la quale Cristo si manifestava alle genti, cioè l’inizio della vita pubblica con l’annuncio della Buona Novella». Il manifestarsi proprio al Giordano, «dove un popolo intero si muoveva verso Giovanni Battista, immagine dell’umanità che ha sete di parole forti e vere – sono ancora le parole del cardinale vicario -, indica l’immergersi di Gesù non solo nelle acque del fiume ma prima ancora nella nostra umanità, entrando fino in fondo nel suo essere come noi». Per questo «mi piace pensare che anche questa sera, in una delle sedie vuote di questa basilica dedicata proprio al Battista – ha proseguito De Donatis -, tra di voi, che rappresentate tutto il popolo di Roma, ci sia anche Lui, che prega con e per noi», perché «Gesù parla con il Padre suo non per se stesso ma di e per ognuno di noi», a dire che «la preghiera di Gesù è il respiro continuo nello Spirito, dove trova spazio tutta l’umanità» e che «il cammino verso l’altro, quale vuole essere il sinodo, non può procedere se non parte dall’alto» e che «solo attraverso la preghiera potremo percepire la voce sottile dello Spirito per comprendere quali percorsi seguire in questo cammino sinodale».

Richiamando ancora il brano evangelico, il cardinale ha sottolineato che con la preghiera «il cielo oggi si apre anche sopra di noi e la voce di Dio che afferma “Tu sei l’amato, sei mio figlio” è rivolta a ciascuno di noi». Allo stesso modo, anche e soprattutto mediante la preghiera di intercessione, il Sinodo è l’occasione per «raggiungere i cuori di ogni persona di Roma – ha detto ancora -, ricordando a ciascuno che è amato e prezioso anche se è lontano o se pensa di essere sbagliato o se è stato deluso dalla sua comunità». Quindi, ringraziando i presenti perché «è bello sapere che nelle diverse zone della città ci saranno luoghi, in diversi giorni e in diversi modi, in cui ci si riunirà per pregare con la stessa intenzione», il vicario del Papa ha rivolto a tutti l’invito ad affidarsi con fiducia a Dio, consegnando a ciascuno «”le dieci A” da ricordare nella vita, che ci ha lasciato il cardinale Francesco Saverio Nguyên Van Thuân», vissuto in prigione per 13 anni senza giudizio né sentenza e del quale nel 2017 sono state riconosciute le virtù eroiche. «Le prime cinque – ascoltare, adorare, amare, accettare, abbandonarsi – riguardano il fuoco interiore – ha spiegato De Donatis, chiedendo ai presenti di mettersi davvero in ascolto della voce di Dio, intercedendo poi e accompagnando il cammino sinodale – mentre le altre cinque – agire, animare, appassionarsi, avventurarsi, allietarsi – riguardano l’azione da compiere al di fuori e rappresentano una bella pista da seguire soprattutto per voi, ai quali affido anche la catechesi sulla preghiera che questa mattina il Papa ha tenuto all’Angelus».

La solenne celebrazione, animata dal coro della diocesi di Roma diretto da monsignor Marco Frisina, ha previsto una prima parte, che ha avuto luogo all’ingresso della cattedrale, con l’accoglienza da parte del cardinale dell’acqua attinta dal Battistero lateranense e la preghiera di invocazione del dono dello Spirito, il rinnovo delle promesse battesimali e la preghiera di lode sull’acqua, proprio nel giorno in cui la Chiesa faceva memoria del Battesimo del Signore. A seguire, accompagnata dal canto delle litanie dei santi, la processione lungo la navata centrale con l’aspersione dell’assemblea, in ricordo del sacramento dell’iniziazione cristiana.

10 gennaio 2022