La preghiera promossa da Sant’Egidio per le vittime del freddo

Il 19 gennaio a Santa Croce in via Flaminia. L’accoglienza a San Calisto e all’Oratorio San Paolo. Caritas: segnalazioni allo 06.88815201

Il 19 gennaio a Santa Croce in via Flaminia. L’accoglienza nella chiesa di San Calisto. All’Oratorio San Paolo altri 15 posti. Caritas: segnalare le situazioni di difficoltà

Sarà dedicata a Paola e Amantina, le due donne senza fissa dimora morte nei giorni scorsi nelle strade della Capitale a causa del freddo intenso, la veglia di pregheira organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio per giovedì 19 gennaio alle 19.45 nella parrocchia di Santa Croce a via Flaminia. «Queste morti, che suscitano sentimenti di pietà per chi è più povero ed emarginato – dichiarano dalla Comunità – ci spingono a chiedere nuovamente che si risponda alla carenza di posti di accoglienza notturna per chi vive in strada. Anche perché molti romani si sono mobilitati nella solidarietà durante l’ondata di freddo intenso dei giorni scorsi».

Moltissime, infatti, le coperte e i sacchi a pelo che i romani hanno messo a disposizione delle persone senza casa, portandoli alla Città ecosolidale in via del Porto Fluviale o alla mensa di via Dandolo, e che i volontari di Sant’Egidio hanno distribuito nei loro giri serali nelle stazioni e negli altri luoghi di ritrovo dove avitualmente aiutano i più poveri tra i poveri. Nei giorni scorsi poi, oltre alle strutture normalmente dedicate all’ospitalità dei senza dimora, la Comunità ha aperto le porte anche della chiesa di San Calisto, che dal 7 gennaio accoglie oltre 30 persone. «Sull’esempio della chiesa del Vaticano a Trastevere – riferiscono da Sant’Egidio – alcune congregazioni religiose hanno deciso di offrire un riparo al caldo a chi non ha casa. Tra questi i padri Giuseppini del Murialdo, che dalla notte scorsa hanno messo a disposizione il Pontificio Oratorio San Paolo per ospitare i senza dimora». Nei locali del centro sportivo ieri notte hanno trovato rifugio in 5; questa notte, martedì 17 gennaio, i posti disponibili salgono a 15. «Queste iniziative – osservano dalla Comunità trasteverina – mostrano come sia possibile fare spazio e proteggere la vita di chi è maggiormente esposto al freddo».

Un appello a un «maggiore senso di responsabilità» e a un’«attenzione particolare verso i poveri che vivono ai margini» arriva anche dal direttore della Caritas diocesana di Roma Enrico Feroci, che rilancia l’appello a segnalare le situazioni di senza dimora che vivono isolati e in pericolo di vita, chiamando il numero 06.88815201 del Servizio notturno itinerante della Caritas. Per monsignor Feroci «lo straordinario impegno della Chiesa di Roma negli ultimi giorni, che ha visto mobilitarsi parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali insieme a tante componenti della società civile, è il segno di una città solidale, di una comunità che chiede alle istituzioni la necessaria programmazione per fronteggiare i disagi dei mesi più freddi, che a Roma è ancora cronicamente carente e assente dalle priorità degli amministratori». Allo stesso tempo, prosegue il direttore Caritas, «tanta generosità deve sollecitare la partecipazione attiva di ognuno alle sofferenze dei fratelli in difficoltà. Da qui l’invito ad ognuno a vedere con occhi nuovi quanti vivono in strada e segnalare le situazioni di reale pericolo e difficoltà».

17 gennaio 2017