La preghiera di Francesco per il Vietnam e per Haiti
Dopo l’Angelus del 31 ottobre, il Papa ha ricordato anche le popolazioni della Sicilia «colpite dal maltempo» e la Cop26, al via a Glasgow, in Scozia
Ha allargato il suo sguardo ai confini del mondo, Papa Francesco, nella preghiera dell’Angelus di domenica 31 ottobre. Prima di prendere congedo dai fedeli in piazza San Pietro, ha ricordato che «in diverse parti del Vietnam le forti piogge prolungate di queste ultime settimane hanno causato vaste inondazioni, con migliaia di evacuati. La mia preghiera e il mio pensiero – ha assicurato – vanno alle tante famiglie che soffrono, insieme al mio incoraggiamento per quanti, autorità del Paese e Chiesa locale, si stanno impegnando per rispondere all’emergenza». Poi, con la stessa sollecitudine di padre, ha aggiunto: «Sono vicino anche alle popolazioni della Sicilia colpite dal maltempo»; quindi un pensiero «alla popolazione di Haiti, che vive in condizioni al limite. Chiedo ai responsabili delle nazioni di sostenere questo Paese, di non lasciarlo solo – l’appello -. E voi, tornando a casa, cercate notizie su Haiti, e pregate, pregate tanto».
Il pontefice ha ricordato anche i «pastori zelanti e generosi» che «durante la persecuzione religiosa degli anni trenta rimasero fedeli al ministero anche a rischio della vita» e che sono stati beatificati a Tortosa in Spagna: Francesco Sojo López, Millán Garde Serrano, Manuel Galcerá Videllet e Aquilino Pastor Cambero. Da ultimo, l’accompagnamento, nella preghiera, alla Cop26, il vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici al via proprio domenica 31 ottobre a Glasgow, in Scozia. «Preghiamo affinché il grido della Terra e il grido dei poveri venga ascoltato; che questo incontro possa dare risposte efficaci offrendo speranza concreta alle generazioni future».
2 novembre 2021