La preghiera degli sportivi per la Maratona di Roma
A Santa Maria in Aracoeli la Messa della Maratoneta, organizzata da Athletica Vaticana alla vigilia della competizione. La storia di Khaled Boudani. Il pensiero a Papa Francesco
Lo sport come metafora di vita, «nella vittoria, ma anche e soprattutto nella sconfitta e nella sofferenza». È l’immagine evocata da monsignor Carlo Maria Polvani, segretario del dicastero per la Cultura e l’educazione, davanti agli oltre 600 fedeli presenti sabato pomeriggio, 15 marzo, nella basilica di Santa Maria in Aracoeli, a ridosso del Campidoglio, per l’ormai consueta Messa del Maratoneta organizzata da Athletica Vaticana alla vigilia della Maratona di Roma.
Nel contesto della celebrazione anche l’iniziativa “Il mio cuore corre per…”, con un apposito contenitore che, prima della Messa, ma anche nei giorni precedenti presso l’Expo Village della Maratona, all’Eur, ha raccolto i bigliettini di migliaia di runner che hanno espresso in forma anonima il desiderio di correre pensando a qualcuno in particolare. La scatola è stata portata all’offertorio, insieme alla “Coppa degli Ultimi”, che è stata poi consegnata domenica all’arrivo allo scrittore e giornalista algerino Khaled Boudaoui, presente anche alla celebrazione di sabato. La storia di Boudaoui ha toccato profondamente Athletica Vaticana: sposato, con due figli, nel 2012 la scoperta di un tumore al pancreas e l’aspettativa di vita di soli quattro mesi. Khaled però non si abbatte, non lascia il suo lavoro e, anzi, iniziare a scrivere romanzi sia in lingua araba che in francese proprio per raccontare la sua malattia. Non solo riesce a sconfiggere il male, ma anche a diventare runner, incoraggiato dai medici, arrivando a correre la sua prima maratona a Parigi nel 2018.
«Non solo la storia di Boudaoui, ma anche i tanti bigliettini ci hanno commosso», spiega Giampaolo Mattei, presidente di Athletica Vaticana. Lo scorso anno erano stati almeno 5mila «e quest’anno ce ne aspettiamo altrettanti. Ne abbiamo letto in anteprima qualcuno – racconta – e ci ha colpito leggere che tanti corrono per un proprio familiare, una persona cara e davvero tantissimi hanno lasciato un pensiero per Papa Francesco o per delle persone malate. È significativo che gli atleti vogliano correre per chi soffre».
Proprio su questo si è soffermato, augurando buona gara agli atleti, monsignor Polvani, che ha paragonato lo sforzo dei maratoneti a quello di ogni cristiano nella vita quotidiana. «In una gara ci sono tre momenti: di iniziale forza, di stanchezza, e lo sprint finale. Quando arriva la fatica è il momento di non mollare, di stringere i denti. Infine, quando si è quasi all’arrivo il cervello produce delle endorfine tali che la stanchezza sparisce e si arriva a tagliare il traguardo addirittura con euforia, quasi si vola sulle ali dell’entusiasmo». Allo stesso modo, «noi cristiani siamo chiamati a vivere la nostra vita stringendo i denti nei momenti difficili fino ad arrivare al traguardo con la sana euforia della fede», ha concluso.
Oltre agli sportivi della compagine del Vaticano, presenti diversi team: Esercito, Fiamme Gialle, Carabinieri, Aeronautica militare, Fiamme Rosse, ma anche Polisportiva Solidarietà, Atletica Capanne Perugia, Lbm Sport, Atletica Avis.
Immancabile un pensiero, doppio, per la guarigione di Papa Francesco. Il Santo Padre è stato infatti ricordato durante la celebrazione, ma anche l’indomani, domenica 16 marzo, poco prima della partenza, quando gli organizzatori hanno spento la musica pre-gara e invitato tutti i partecipanti, oltre 50mila, a 42 secondi di raccoglimento e preghiera – uno per ogni chilometro della maratona – proprio per dedicare un pensiero al pontefice. Un grande, simbolico, abbraccio collettivo arricchito dallo speaker ufficiale che ha letto le parole che lo stesso Francesco rivolse agli atleti della Maratona di Roma il 17 marzo 2024 e il 19 marzo 2023: «Una tradizionale festa dello sport e della fraternità» e «un evento sportivo che è anche un’occasione di solidarietà in favore dei più poveri», disse in quelle occasioni il Papa.
17 marzo 2025