La preghiera per carità, poveri e missionari martiri

Celebrazione il 22 marzo a San Giovanni in Laterano con l’arcivescovo De Donatis, organizzata da Centro missionario e Caritas diocesani. Le proposte e il sussidio per la Settimana della Carità

Preghiera per la carità, per i poveri e per la memoria dei missionari martiri unite insieme quest’anno, a sottolineare anche l’alta forma di carità testimoniata dai servitori del Vangelo che pagano con la vita il loro amore per Cristo. È quanto accadrà nella diocesi di Roma, giovedì 22 marzo alle 19, nella basilica cattedrale di San Giovanni in Laterano. Ad annunciarlo è il vicario generale Angelo De Donatis, in una lettera ai parroci della diocesi e ai superiori e alle superiore degli istituti di vita consacrata. La Caritas diocesana, in collaborazione con il Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese, promuove infatti una veglia di preghiera per la carità che quest’anno, alla vigilia della giornata in memoria dei missionari martiri (24 marzo), sarà dedicata proprio a loro.

«La veglia, che presiederò concelebrando con i presbiteri della Chiesa di Roma – scrive l’arcivescovo De Donatis – sarà un importante momento di preghiera e condivisione al quale invito tutti i religiosi, i catechisti, gli animatori e i volontari di parrocchie, istituti, associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali». Momento particolarmente significativo, sicuramente, del cammino quaresimale. «La Quaresima, tempo di conversione e di preghiera, nella nostra Chiesa di Roma – sottolinea il vicario generale – è tradizionalmente “Quaresima di carità”, un’esperienza pastorale in cui questa attenzione si esprime con iniziative di prossimità verso chi soffre. Nell’anno in cui, su invito di Papa Francesco, scegliamo di rinnovare l’impegno alla dimensione educativa dei giovani affianco alle famiglie, la Caritas propone un itinerario per questo tempo liturgico che ha come obiettivo primario l’incontro con l’altro – in particolare il diverso, l’ultimo, l’emarginato – come esperienza per la scoperta di Dio attraverso il povero. Una serie di proposte di solidarietà che culmineranno con la Settimana della carità, ultima delle cinque di Quaresima».

Le proposte sono contenute nel sussidio scaricabile dal sito www.caritasroma.it, e prevedono alcune azioni-segno nel filo conduttore dal tema “Non lasciamo che sia solo…”. Ecco allora l’aiuto nella consegna dei pasti a domicilio a persone bisognose; una giornata di formazione-riflessione per i giovani delle parrocchie a Villa Glori (dove la Caritas ha una casa famiglia per malati di Aids); la raccolta di scarpe da ginnastica per i migranti ospitati nei centri (numero da 39 a 44 per i ragazzi e da 36 a 39 per le ragazze); un’esperienza di volontariato nel Servizio notturno itinerante basato sull’intervento di strada accanto ai senza dimora; una raccolta di pannolini, in particolare di taglia 2 e taglia 5, da destinare ai bambini accolti presso “Casa di Cristian”, centro di accoglienza per mamme con bambini. Ma anche la donazione di medicine non utilizzate, non scadute e in confezioni integre o di prodotti da banco acquistati in farmacia con il pensiero a chi non può permettersi l’acquisto (l’ambulatorio Caritas ha risposto nell’ultimo anno a oltre 10mila domande di farmaci – 15% in più rispetto all’anno precedente – e donato ad altre organizzazioni quasi 76mila confezioni di medicine per aiuti all’estero) e di calzini sottili di cotone o invernali, da uomo, di taglie grandi, come presidio terapeutico per i senza dimora. E ancora, il sostegno al progetto “Una scuola mobile”, programma scolastico per bambini in zone rurali dello Sri Lanka.

Momento culminante delle azioni-segno sarà però la tradizionale Giornata diocesana della carità. «Come segno concreto di vicinanza verso i fratelli sofferenti – scrive De Donatis a parroci e superiori – la Chiesa di Roma promuove nella quinta domenica di Quaresima la Giornata della Carità, il prossimo 18 marzo. In quella occasione la colletta domenicale servirà a sostenere le numerose iniziative che la Caritas promuove nella nostra città per venire incontro a quanti vivono nella povertà e nell’emarginazione». (A. Z.)

5 marzo 2018