La Ocean Viking a Marsiglia con i suoi 234 migranti

Sbarcati a Catania quelli rimasti a bordo della Geo Barents. La Francia: «Comportamento inaccettabile dell’Italia». La premier Meloni: «Stop a immigrazione clandestina»

«Di fronte al silenzio assordante dell’Italia», ieri, 8 novembre, la ong Sos Méditerranée ha informato di aver chiesto alla Francia di assegnare un porto sicuro all’Ocean Viking, bloccata al largo di Catania con 234 migranti a bordo. La nave «dovrebbe arrivare in acque internazionali vicino alla Corsica il 10 novembre». Destinazione: il porto di Marsiglia. Sbarcati anche i migranti che erano rimasti a bordo della Geo Barents, la nave di Msf, e della Humanity 1 di Sos Humanity, nel porto di Catania: la commissione di medici e psicologi che li ha visitati li ha ritenuti «tutti fragili».

Prima notte senza migranti a bordo, dunque, per le imbarcazioni delle ong. Geo Barents, ha annunciato ieri il capo missione Juan Mattias Gil, dopo un giorno di riposo e il tempo di fare rifornimento, «ritornerà in mare a salvare vite umane», nonostante il decreto ministeriale sulle ong perché, ha spiegato, «non ci possiamo fermare». Sul fronte legale, i legali di Sos Humanity stanno ancora valutando se presentare ricorso al Tar del Lazio sul verbale notificato al comandante della Humaity 1 per andare via con la nave e le 35 persone rimaste a bordo dopo che erano stati fatti scendere 144 migranti “fragili”. Il perché lo spiega l’avvocato Riccardo Campochiaro: «La contestazione sul verbale è anche una contestazione sul decreto ministeriale che, secondo pareri di illustri giuristi italiani e internazionali, fa acqua da tutte le parti. E un provvedimento del Tribunale amministrativo regionale sarebbe decisivo sulla sua applicazione».

Da Parigi però il portavoce del governo francese Olivier Veran esprime tutta la distanza possibile con la posizione del governo italiano, denunciando il comportamento «inaccettabile» dell’Italia. Il riferimento, ai microfoni della radio del servizio pubblico France Info, è alle dichiarazioni e al rifiuto di concedere un porto sicuro alla Ocean Viking, che si trovava in acque territoriali italiane e quindi avrebbe dovuto essere accolta in Italia. «Ci sono regole europee estremamente chiare, che del resto sono state accettate dagli italiani, che sono di fatto i primi beneficiari del meccanismo di solidarietà finanziaria europeo». L’atteggiamento delle autorità italiane invece – è il punto di vista di Parigi – è «contrario al diritto del mare e allo spirito di solidarietà europea», ha dichiarato una fonte del governo all’Afp.

La decisione di Parigi di accogliere l’imbarcazione di Sos Méditerranée – battente bandiera norvegese – arriva dopo un colloquio, ieri sera, 8 novembre, tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il capo dello Stato francese Emmanuel Macron. Dalla premier italiana anche il grazie alla Francia per aver accettato di fornire un porto sicuro alla Ocean Viking con i suoi 234 passeggeri migranti ma «i meccanismi diplomatici sono ancora in azione», ha commentato il portavoce dell’esecutivo francese Veran, assicurando che comunque «nessuno lascerà che questa barca corra il minimo rischio, ovviamente per chi è a bordo». E sul tema migrazioni, Meloni ha ricordato che «negli ultimi anni abbiamo assistito a una gestione inadeguata del fenomeno, che ha prodotto grandi ed evidenti disagi: hotspot al collasso, sbarchi aumentati, forze dell’ordine allo stremo. E il tutto ha portato a un crescente clima di insicurezza generale. Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è difendere la legalità, la sicurezza e la dignità di ogni persona. Per questo vogliamo mettere un freno all’immigrazione clandestina, evitare nuove morti in mare e combattere i trafficanti di esseri umani».

La presidente del Consiglio ha citato anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, «la cui direttiva dello scorso 25 settembre ha dato il via all’offensiva anti-ong del governo», che «è finito prevedibilmente nel mirino: c’è chi ha definito incostituzionale il suo provvedimento e chi lo ha attaccato per la frase sul “carico residuale”». A respingere al mittente le accuse è lo stesso titolare del Viminale: «Se vi volete fermare all’esegesi delle espressioni burocratiche – afferma replicando ai giornalisti – fate pure, ma non accettiamo lezioni da nessuno dal punto di vista del rispetto dei diritti umani». A lui intanto il Pd di Enrico Letta chiede di riferire in Aula al Senato su quanto sta accadendo. «La selezione die disperati è un’aberrazione e uno schiaffo alla civiltà e allo stato di diritto», commenta il segretario Pd. «Bene così. L’aria è cambiata» scrive invece su Twitter il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Ma la partita politica pare tutt’altro che chiusa.

9 novembre 2022