“Il coraggio della fede”. Si intitola così la nuova biografia del prossimo beato Teresio Olivelli edita da In Dialogo (Milano), a cura di Luisa Bove. Morto in un campo di concentramento nel 1945 a soli 29 anni, Olivelli sarà canonizzato nella sua diocesi, a Vigevano, il prossimo 3 febbraio. «La sua breve vicenda terrena – scrive nella prefazione il presidente dell’Azione cattolica italiana Matteo Truffelli – colpisce per la generosa coerenza tra principi e azioni. Un’unità tra esistenza e fede vissuta con la stessa intensità prima nell’Ac e nella Fuci, quindi nell’attività professionale come studioso di diritto, nel volontariato con la San Vincenzo, piegato con dolcezza su poveri e ammalati, fino alla partenza per il fronte, la successiva scelta resistenziale e, in particolare, durante gli ultimi mesi nei lager nazisti. Dove, ancora una volta, senza sosta, lasciò che fosse il Signore a guidare i suoi passi, portando ai compagni di prigionia conforto, preghiere e parole di speranza».

Le vicende della vita di questo giovane, prosegue Truffelli, «si dipanano in modo appassionato e restituiscono l’immagine di una persona piena di vita», sempre impegnato in «imprese impossibili» e desideroso di cambiare il mondo in cui vive sull’esempio del Vangelo. Olivelli fu impegnato nell’Azione cattolica, nella San Vincenzo, nella Fuci, nel Circolo culturale parrocchiale e poi, rientrato dal fronte russo, nelle formazioni partigiane. La biografia della giornalista Luisa Bove, nelle librerie a fine gennaio, con corredo fotografico, «mette in evidenza – chiarisce l’editore – tutti questi aspetti e offre soprattutto ai giovani lettori una lezione di vita da cui trarre molti spunti significativi».

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18 gennaio 2018