Papa Francesco ha scelto l’immagine della Natività affrescata da Giotto nel transetto destro della basilica inferiore di San Francesco ad Assisi, per i suoi auguri di Natale. Ne dà notizia il direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi e del mensile “San Francesco Patrono d’Italia” padre Enzo Fortunato, che ricorda che «l’affermazione biblica che vi appone dietro è quella di Isaia 9,5: “Ci è stato dato un figlio… il Principe della pace”. Cogliendo dal Natale pensieri, sguardi e gesti di pace».

Per padre Fortunato, «Bergoglio ha guardato ad Assisi perché Francesco è stato colui che ha inventato il presepe». Quindi sottolinea che l’affresco in questione «è l’unico al mondo dove viene rappresentato un presepe con due bambinelli a esprimere, alla luce di una lettura spirituale, la natura di Cristo: umana e divina». Il lato divino, aggiunge, «Giotto lo racconta attraverso il blu che splende nella notte di Betlemme. L’artista sfonda, allarga e dilata la sua narrazione consapevole di raccontare una storia vera, non una favola. Un uso del blu che commuove e cattura chiunque, pellegrino o turista». Evidenti anche, nella scena affrescata, «due punti topografici: la grotta e il campo dei pastori. Due segni di quotidiana indigenza che diventano il centro della Speranza. Sono queste periferie – conclude il frate – che il Papa vorrebbe affrescare affinché l’uomo si possa accorgere di Dio attraverso i gesti semplici della vita quotidiana».

6 dicembre 2016