La musica del Natale nella basilica lateranense, nella domenica “della gioia”

Il Coro della diocesi e l’orchestra Fideles et Amati, diretti da Frisina, hanno eseguito i canti della tradizione alla presenza del cardinale De Donatis. Momento speciale il “Tanti auguri a te” per il compleanno di Papa Francesco

È partito spontaneamente il “Tanti auguri a te” per Papa Francesco suonato dall’orchestra Fideles et Amati e intonato dal Coro della diocesi di Roma, dopo gli auguri rivolti al pontefice dal cardinale vicario Angelo De Donatis. A fare da cornice, una basilica di San Giovanni in Laterano gremita e subito pronta a unirsi al canto. Un vero e proprio momento di comunione e di gioia – tra l’altro proprio durante la Domenica Gaudete, la domenica “della gioia” – avvenuto in conclusione del tradizionale concerto di Natale diretto da monsignor Marco Frisina e andato in scena ieri sera, 17 dicembre. Un’occasione, come ha ricordato il porporato, che è servita anche per prepararsi alla celebrazione dei 1.700 anni della dedicazione della basilica, avvenuta nel 324 per volontà dell’imperatore Costantino.

De Donatis, inoltre, ha ringraziato sentitamente Frisina, il Coro e l’orchestra. «Sappiamo quanto vuoi bene a questa Chiesa – ha detto al sacerdote -. Hai saputo unire con la tua vita e con il tuo sacerdozio la musica alla Parola di Dio». Rivolto al Coro e all’orchestra ha aggiunto: «Voi siete la colonna sonora della nostra storia». E la loro musica si è rivelata anche ieri sera un veicolo di preghiera per entrare profondamente nel mistero del Natale attraverso le melodie natalizie più famose, alcune in nuove elaborazioni. Se ne è accorto anche un bimbo nelle prime file – fino a quel momento distratto dai suoi giochi – che ha alzato lo sguardo verso i musicisti con gli occhi meravigliati, a tratti un po’ spaesati, durante l’esecuzione di O magnum Mysterium, responsorio musicato da Frisina proprio con l’intenzione di descrivere lo stupore che lascia ammutoliti di fronte al mistero del Natale.

Tra i canti non sono mancati il tradizionale Adeste fideles, nella prima strofa del quale hanno fatto il loro esordio 39 nuovi coristi, Tu scendi dalle stelle e Astro del ciel, eseguito in italiano, tedesco, francese, spagnolo, portoghese e inglese. Perché, come ha sottolineato Frisina, «il Natale entra davvero nel cuore di tutta l’umanità, sia in coloro che credono, sia in coloro che non credono». È questo il miracolo del Natale, del quale il mondo ha estremo bisogno, soprattutto nella ricerca della pace tanto auspicata dal Santo Padre in questi ultimi mesi ed evocata nel discorso del cardinale De Donatis. «Stasera la grotta del nostro cuore è diventata una cattedrale dove è risuonata la musica di Dio. Ci auguriamo che questa bellezza possa fruttare ancora l’annuncio di Betlemme: la pace per i figli che Dio ama. La pace per tanti uomini e donne che purtroppo sentono nel mondo solo il rumore delle armi e gli effetti della distruzione. Noi crediamo che il Bambino, il principe della pace, possa far risplendere di nuovo attraverso di noi la pace per l’umanità», ha sottolineato il cardinale.

Un auspicio preso a cuore anche da Frisina, che ha parlato del concerto come di «un segno di speranza che ci fa guardare al Natale ormai vicino con fiducia, in un momento storico così cupo per le tensioni internazionali, per le violenze e le guerre che infiammano il mondo, sapendo che il Signore che viene è il principe della pace e il Re dei Re». È importante – ha aggiunto – «guardare a lui e lasciarsi guidare dalla stella a contemplarlo nel presepe; ci ricorderà i tanti poveri e sofferenti che ci circondano e nello stesso tempo ci farà comprendere l’amore di Dio che si fa uno di noi, condividendo le nostre sofferenze e consolando i cuori spezzati». Proprio come la musica ha invitato a fare, arrivando nel cuore del bambino delle prime file e in quello dei tremila presenti in tutta la basilica.

18 dicembre 2023