“La musica che unisce i ragazzi del mondo”

Lanciato, per la Festa della mamma, il video della World children’s orchestra: 180 bambini e giovani di 12 Paesi del mondo suonano l’Inno alla gioia

Lanciato in occasione della Festa della mamma, domenica 10 maggio, il progetto video “La musica unisce i ragazzi del mondo – l’Inno alla gioia”, realizzato con i contributi video di 180 ragazzi tra i 5 e i 18 anni di 15 scuole e 4 orchestre di 12 Paesi del mondo – Argentina, Estonia, Germania, Groenlandia, Ungheria, Italia, Messico, Panama, Peru, Polonia, Svezia e Venezuela – per la prima volta riuniti nella World Children’s Orchestra (Orchestra dei ragazzi del mondo). Per l’Italia sono state coinvolte le città di Roma, Villasanta, Altamura e Scandicci. L’evento è stato patrocinato da Unicef Italia, Commissione nazionale Italiana Unesco, Università di Roma Tre – Dipartimento di Scienze della Formazione e Cidim – Comitato Nazionale Italiano Musica.

L’emergenza sanitaria del Covid-19, affermano i promotori in una nota, «ci ha ricordato che anche quando siamo molto distanti possiamo sentirci tanto vicini. Basta volerlo. E per questo la musica diventa un’alleata formidabile. Questa unione viene ora tradotta in un video corale, in cui ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo, hanno registrato da soli la propria parte per suonare, tutti insieme, un’unica partitura, quella dell’Inno alla gioia, il capolavoro composto da Ludwig van Beethoven su testo del poeta e connazionale Friedrich Schiller, che conclude la sua Nona e ultima Sinfonia».

Il presidente di Unicef Italia Francesco Samengo afferma che «sono giorni complessi per il nostro paese e in particolare per i nostri bambini e giovani. Come Unicef Italia ci teniamo a sostenere questa importante iniziativa che ha messo al centro proprio i più piccoli, i soggetti più vulnerabili durante le emergenze, ma anche i più resilienti. I bambini sono bambini ovunque nascono e crescono e anche nelle condizioni più difficili la passione e il talento per la musica e per il canto possono trasformare i loro sogni in realtà». E ancora: «Ci troviamo tutti nelle stesse condizioni di pericolo, in ogni parte del mondo. Tutti insieme a combattere un nemico invisibile e in questa distanza ci stiamo riscoprendo più che mai simili e uniti. Solo insieme ce la faremo e questo vuole essere un nostro ulteriore modo per dimostrarlo».

8 maggio 2020