La morte di padre Lombardi, il ricordo degli agostiniani

Il sacerdote, deceduto a Montefiascone a quasi 90 anni, era stato parroco di Santa Prisca all’Aventino e docente in diversi istituti e seminari

Sono state celebrate nella parrocchia di Santa Prisca le esequie di padre Antonio Lombardi, il sacerdote agostiniano quasi novantenne che più volte è stato parroco della comunità sull’Aventino. L’ultimo saluto è stato dato il 21 agosto, due giorni dopo la morte avvenuta nella clinica Villa Santa Margherita di Montefiascone (Viterbo) dove era ricoverato per le sue condizioni di salute.  Proprio nel Viterbese era iniziata la sua vita religiosa, a soli 14 anni. Padre Lombardi, nato a Giuliano di Roma il 3 dicembre 1931, era infatti entrato a soli 14 anni in seminario nel convento della Santissima Trinità di Viterbo (che lo ha accolto anche nell’ultima fase della sua vita), al 1949 risale la professione dei voti solenni nell’Ordine di Sant’Agostino, poi nel 1956 l’ordinazione sacerdotale.

«È stato per molti anni docente presso vari istituti – come si legge in un ricordo inviato alla nostra redazione da un suo confratello, padre Rocco Ronzani – e presso il Seminario Regionale di Anagni, superiore della Provincia Romana degli Agostiniani, assistente spirituale delle monache agostiniane di vita contemplativa e assistente nazionale del Centro Italiano Femminile (1988-2019), succedendo nell’incarico al confratello padre Antonelli». Promotore di molte iniziative culturali, padre Lombardi è stato traduttore e curatore di opere di Sant’Agostino per la Nuova Biblioteca Agostiniana, di opere latine di alcuni autori agostiniani medievali come il beato Simone da Cascia. Per alcuni anni ha ricoperto anche la carica di presidente del Centro Culturale Agostiniano di Roma.

«Accanto all’impegno culturale e accademico, padre Antonio non ha mai voluto lasciare un attivo apostolato tra i giovani, le famiglie, in una fittissima rete di amicizie – si legge ancora nel ricordo dei suoi confratelli – e dal 1981 è stato a più riprese parroco di Santa Prisca e animatore attivissimo della vasta comunità cristiana, non solo parrocchiale, che da anni vi si riunisce. Suo desiderio era da sempre incontrare la mamma che perse ancora bambino. Spesso diceva di desiderare che fosse proprio lei insieme alla Madre di Dio e Madre nostra ad accoglierlo nella Pace del Signore. Sarà così e ci saranno ad accoglierlo anche i poveri e gli ultimi – quelli come Lazzaro – che lui ha prediletto in terra nella sua attività pastorale e tanti confratelli e cari amici».

2 settembre 2021