La “Missa pro natione gallica”, ponte tra la Francia e Roma

Il 13 dicembre nella basilica lateranense con il cardinale Reina. L’ambasciatrice presso la Santa Sede Mangin: «Segno dei legami che ci uniscono alla cattedrale del Papa»

Non è solo una celebrazione storica, ma un ponte che unisce il passato al presente. È la “Missa pro natione gallica”, che da secoli lega la Francia alla diocesi di Roma. Sarà celebrata venerdì 13 dicembre alle 17 nella basilica di San Giovanni in Laterano, presieduta per la prima volta dal cardinale vicario Baldo Reina. La data del 13 dicembre non è casuale: è il giorno di nascita di Enrico IV il quale, dopo la conversione al cattolicesimo, assegnò ai canonici lateranensi le rendite dell’abbazia di San Pietro di Clairac, situata nel sud della Francia. «Il Capitolo lateranense, grato per questo dono, decise di onorare il sovrano francese commissionando una statua di Enrico IV, che ancora oggi si trova nel portico, e di conferirgli il titolo di primo protocanonico d’onore con diritto di successione – spiega monsignor Patrik Valdrini, canonico francese del Capitolo -. Per questo motivo a ogni presidente francese viene proposto il titolo ». L’attuale Emmanuel Macron ne ha preso possesso il 26 giugno 2018. «Tutti i presidenti francesi lo hanno accettato ma non tutti ne hanno preso possesso – prosegue il sacerdote -. Ad esempio, François Mitterrand accettò la nomina per onorare la storia ma non partecipò alla cerimonia dello “stallo”».

La celebrazione oggi è «un riconoscimento dell’importanza del papato nel mondo – le parole di Valdrini -. Anche se la Francia è uno Stato laico, questo legame storico viene onorato e tramandato». Alla liturgia parteciperà l’ambasciatrice di Francia presso la Santa Sede Florence Mangin, la quale sottolinea che a due giorni dal viaggio di Papa Francesco ad Ajaccio, in Corsica, «questa preghiera assume quest’anno un significato speciale». La Messa «è un segno tangibile dei legami che uniscono la Francia alla cattedrale del Papa e alla Santa Sede – prosegue -. Legami che, pur essendo stati talvolta difficili o interrotti, si sono sempre rinnovati e rimangono solidi ancora oggi. La celebrazione è anche l’occasione per i cattolici francesi residenti a Roma di ritrovarsi e pregare insieme per la Francia».

Parlando dei rapporti tra Francia e Santa Sede ribadisce che «sono buoni. Naturalmente esistono punti di divergenza ma sono molti di più quelli di convergenza. Sia per quanto riguarda i conflitti che devastano il nostro pianeta, sia per le “questioni globali”, la Santa Sede e la Francia condividono una visione molto vicina ». L’ecologia, le sfide dell’intelligenza artificiale e la tutela degli oceani sono temi che uniscono gli sforzi di entrambe, così come «la preoccupazione per la situazione nel Mediterraneo che il Papa ribadirà ad Ajaccio sta a cuore anche alla Francia – continua l’ambasciatrice -. Argomenti al centro delle riflessioni dei giovani e spetta forse a noi far conoscere meglio le proposte del Papa, in particolare attraverso le encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti ».

L’ambasciata, che ha anche il compito di promuovere gli scambi, informa la Santa Sede delle iniziative portate avanti dai giovani francesi, cattolici e non. «Quest’anno alcuni giovani della comunità di San Luigi dei Francesi si uniscono a noi per la Messa – conclude Mangin -. Vedremo come potremo coinvolgerli ancora di più in futuro».

9 dicembre 2024