La Messa di Francesco per cardinali e vescovi defunti

All’Altare della Cattedra della basilica vaticana la celebrazione in suffragio dei presuli e dei porporati scomparsi nel corso dell’anno, presieduta dal Papa. «Cristo è la risurrezione, quindi la nostra fede è piena di vita eterna»

Una celebrazione «tutta illuminata dalla fede nella risurrezione» quella presieduta questa mattina, lunedì 3 novembre, da Papa Francesco all’Altare della Cattedra della basilica di San Pietro, in suffragio dei cardinali e vescovi defunti nel corso dell’anno. «Tutta la divina rivelazione – ha detto – è frutto del dialogo tra Dio e il suo popolo, e anche la fede nella risurrezione è legata a questo dialogo, che accompagna il cammino del popolo di Dio nella storia. Non stupisce che un mistero così grande, così decisivo, così sovrumano come quello della risurrezione abbia richiesto tutto il percorso, tutto il tempo necessario, fino a Gesù Cristo». In lui infatti il mistero della risurrezione «si attua, avviene, diventa per la prima volta e definitivamente realtà».

Il culmine di questo cammino, ha continuato il pontefice, è il brano del Vangelo che unisce il racconto della morte di Gesù e quello della tomba: «È l’avvenimento della risurrezione, che risponde alla lunga ricerca del popolo di Dio, alla ricerca di ogni uomo e dell’intera umanità». E in questo avvenimento «ognuno di noi è invitato ad entrare». Siamo chiamati, ha spiegato Francesco, «a stare prima davanti alla croce di Gesù, come Maria, come le donne, come il centurione; ad ascoltare il grido di Gesù, e il suo ultimo respiro, e infine il silenzio; quel silenzio che si prolunga per tutto il sabato santo». Poi «siamo chiamati ad andare alla tomba, per vedere che il grande masso è stato ribaltato; per ascoltare l’annuncio: “È risorto, non è qui”. Lì c’è la risposta. Lì c’è il fondamento, la roccia. Non in “discorsi persuasivi di sapienza”, ma nella parola vivente della croce e della risurrezione di Gesù». Egli, ha rilevato ancora il Papa, «è la risurrezione, quindi la nostra fede è piena di verità e di vita eterna».

Ricordando i cardinali e vescovi defunti negli ultimi dodici mesi, il pontefice ha evidenziato che «la nostra preghiera si arricchisce di sentimenti, di ricordi, di gratitudine per la testimonianza di persone che abbiamo conosciuto, con cui abbiamo condiviso il servizio nella Chiesa. Molti dei loro volti sono a noi presenti; ma tutti, ciascuno di essi è guardato dal Padre con il suo amore misericordioso». E insieme allo sguardo del Padre celeste «c’è anche quello della Madre, che intercede per questi suoi figli tanto amati».

3 novembre 2014