La “Materia” di Marco Mengoni per superare le barriere

L’ultimo album mette al centro le diversità. L’artista, in vetta alle classifiche già con i primi singoli del nuovo lavoro, sarà in concerto al Palazzo dello Sport il 21 e 22 ottobre

Un nuovo album, “Materia (Pelle)” – che arriva a meno di un anno dal successo multiplatino “Materia (Terra)’, primo della trilogia -, un  tour nei palazzetti, già tutto sold out (previste due tappe a Roma il 21 e 22 ottobre), la sua voce anche nel nuovo film di Francesca Archibugi, “Il Colibrì”, tratto dal Premio Strega 2020 di Sandro Veronesi, presentato alla Mostra del cinema di Roma e appena uscito nelle sale, per il quale ha interpretato “Caro amore lontanissimo”, brano inedito di Sergio Endrigo: periodo impegnato, insomma, per Marco Mengoni, artista 34enne con i natali a Ronciglione (Viterbo), salito alla ribalta nel 2009, vincendo la terza edizione del talent show X Factor e confermatosi ad ogni nuovo progetto tra i leader dello showbiz musicale italiano.

Il percorso in tre album è nato per mostrare tre anime differenti, ma complementari, che uniscono le sue origini musicali, le sue ricerche sonore e la sua attenzione verso la contemporaneità. «Sono felice, contento e anche molto fiero di quello che sto facendo. Siamo alla seconda tappa delle tre che compongono questo progetto: il puzzle comincia a compiersi», ha rivelato Mengoni presentando il suo lavoro, che stavolta mette al centro le diversità: «Per arricchirci culturalmente dobbiamo conoscere e capire nuove culture, facendole penetrare nel tessuto della nostra pelle. Ed è un bene che un disco che parla di confronto con la diversità esca proprio ora. I confini dal mio punto di vista non hanno senso di esistere. Siamo tutti abitanti di una Terra e, peraltro, in prestito. È stupido fare guerre per questo e ciò che sta succedendo nel mondo mi fa male. Chi ama questo mondo e la libertà è un po’ preoccupato, ma questo non vuol dire che la lotta non continui. Anzi, io urlerò per quanto posso, anche cantando “Bella Ciao” che io sentivo da mio nonno che era stato fatto prigioniero e si era liberato, per difendere i diritti di tutti».

Marco Mengoni (fonte: ufficio stampa Mengoni)“Materia (Pelle)” porta dentro di sé un messaggio dunque di apertura: nella musica non possono esistere confini e barriere. Infatti, il disco si nutre di mix e suoni in arrivo da lontano che si sposano con atmosfere urban, elettroniche e le più classiche ballate pop, e si avvale di strumenti insoliti e di parole prese a prestito da lingue diverse, dal maori allo spagnolo. «Per me incontrare e approfondire cose nuove, che non conosco dalla nascita è nutrimento, è arricchimento», ha ammesso. Durante il percorso di scrittura del disco, come raccontato all’interno del booklet, Mengoni, un po’ per curiosità e un po’ per gioco, si è sottoposto ad un test del Dna per conoscere tutte le etnie presenti in lui. Il test ha confermato la direzione che Marco aveva scelto per “Materia (Pelle)”, infatti ha dichiarato: «Sono un meticcio, come lo siamo tutti. E in qualche modo il disco è andato di pari passo: un 35% italiano e il restante 65% è contaminato da culture musicali e suoni completamenti diversi da quelli che sono abituato ad ascoltare». La scelta di chiamare l’album “Pelle” nasce dall’idea che anche l’epidermide è capace nel tempo di arricchirsi, «di rughe, tagli, cicatrici. Cambia colore a seconda della stagione, ma sempre rimanendo se stessa». Tredici le tracce che compongono l’album – 15 nella versione Cd -, anticipato  dalla hit dell’estate “No Stress”.

Appuntamento dunque nei palazzetti per vederlo e ascoltarlo dal vivo; la scaletta dei live include 25 canzoni e comprende tutti i suoi brani più noti, di cui 9 tratti dal progetto “Materia”.  Sul palco con Mengoni, che ha curato anche gli arrangiamenti di tutti i brani, un gruppo di straordinari musicisti con la direzione di Giovanni Pallotti (anche basso, synth e programmazione): Peter Cornacchia (chitarre), Massimo Colagiovanni (chitarre), Davide Sollazzi (batteria, batterie elettroniche), Benjamin Ventura (pianoforte, piani elettrici, synth), Leo Di Angilla (percussioni, ritmiche elettroniche), Adam Rust (organo, synth), Moris Pradella (backing vocalist, direzione cori, chitarra acustica), Yvonne Park (backing vocalist), Elisabetta Ferrari (backing vocalist), Nicole di Gioacchino (backing vocalist).

Peccato che anche le date di Roma siano esaurite, ma attenzione, dopo gli show nei palazzetti, Marco Mengoni tornerà live negli stadi con #MarcoNegliStadi, in partenza da Padova (20 giugno) e dopo sono già confermate le date di Salerno (24 giugno), Bari (28 giugno), Bologna (1 luglio) e Torino (5 luglio).

14 ottobre 2022