La “maratona” di preghiera per la fine della pandemia

L’iniziativa voluta dal Papa per maggio. Coinvolti tutti i santuari del mondo. Apertura e chiusura con Francesco, da due luoghi significativi nella Città del Vaticano

Una “maratona” di preghiera per invocare la fine della pandemia che affligge il mondo da più di un anno e per la ripresa delle attività sociali e lavorativi. È il «vivo desiderio» di Francesco, che si realizzerà nel mese di maggio, coinvolgendo tutti i santuari del mondo, «perché si rendano strumenti per una preghiera di tutta la Chiesa», spiegano dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, incaricato dell’organizzazione dell’evento. Il filo conduttore è dato dalle parole degli Atti degli Apostoli: «Da tutta la Chiesa saliva incessantemente la preghiera a Dio».

Il dicastero pontificio dunque ha esteso l’invito a tutti i santuari del mondo, «in modo da promuovere la diffusione dell’iniziativa nelle relative regioni, così da raggiungere i sacerdoti, le famiglie e i fedeli tutti, invitandoli a unirsi a questa preghiera di intercessione e speranza alla Beata Vergine». In concreto, spiegano, con la preghiera del Rosario, ogni giornata del mese è caratterizzata da un’intenzione di preghiera per le varie categorie di persone maggiormente colpite dal dramma della pandemia. Si pregherà quindi per coloro che non hanno potuto salutare i propri cari, per il personale sanitario, per i poveri, i senza tetto e le persone in difficoltà economica e per tutti i defunti, per citare solo alcune delle intenzioni. Ma ogni santuario è invitato a pregare «nel modo e nella lingua in cui consuetamente la tradizione locale si esprime, per invocare la ripresa della vita sociale, del lavoro e delle tante attività umane rimaste sospese durante la pandemia».

L’obiettivo è quello di realizzare «una preghiera continua, distribuita sui meridiani del mondo, che sale incessantemente da tutta la Chiesa al Padre per intercessione della Vergine Maria». Di qui l’invito ai santuari a promuovere e sollecitare quanto più possibile la partecipazione del popolo, «perché tutti possano dedicare un momento alla preghiera quotidiana, in macchina, per la strada, con lo smartphone e grazie alle tecnologie della comunicazione, per la fine della pandemia e la ripresa delle attività sociali e lavorative».

Ad aprire e chiudere la preghiera, con i fedeli del mondo, sarà proprio Papa Francesco, da due luoghi significativi all’interno dello Stato Città del Vaticano. Il 1° maggio pregherà presso la Madonna del Soccorso, un’icona venerata già nel VII secolo raffigurata in un affresco sopra all’altare di San Leone, presso il transetto meridionale della primitiva basilica vaticana, posta poi, dove si trova tutt’ora, all’interno della nuova basilica di San Pietro in costruzione, da Papa Gregorio XIII nel 1578, presso la Cappella Gregoriana, dove, inoltre, sono conservate le reliquie di san Gregorio di Nazianzo, Dottore e Padre della Chiesa. Nel 2013, durante l’Anno della Fede, l’icona è stata sottoposta a un nuovo restauro. Essendo stato il primo restauro eseguito nel pontificato di Papa Francesco, a quel tempo da poco eletto, sono state incise le parole SVCCVRRE NOS e FRANCISCVS PP. A. I., affidando così il Papa alla Vergine del Soccorso.

In occasione dell’apertura del mese di preghiera, il pontefice benedirà dei Rosari speciali utilizzati appositamente per questo evento, che saranno poi spediti ai trenta santuari direttamente coinvolti. Si avvicenderanno alla preghiera e alla lettura alcune famiglie provenienti dalle parrocchie di Roma e del Lazio, insieme ai giovani rappresentanti dei Movimenti di Nuova Evangelizzazione. Il 31 maggio, invece, Papa Francesco concluderà la preghiera da un luogo significativo nei Giardini Vaticani, «di cui sarà data ulteriore informazione», assicurano dal Pontificio Consiglio. In entrambe le occasioni è prevista la traduzione nella lingua dei segni Lis.

Per guidare la preghiera quotidiana sono stati scelti 30 santuari rappresentativi, sparsi in tutto il mondo. Per l’Italia, la scelta è caduta sulla Santa Casa di Loreto e sul santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei. Da ognuno di questi luoghi, la preghiera verrà trasmessa attraverso i canali ufficiali della Santa Sede, secondo l’orario di Roma, alle 18. Disponibile anche, sul sito del Pontificio Consiglio, un breve sussidio liturgico per fornire alcune indicazioni utili, in lingua italiana, inglese e spagnola.

28 aprile 2021