La lectio divina alla Traspontina tocca quota 300

Ideata da padre Bruno Secondin, l’8 febbraio ospita il cardinale vicario De Donatis. Il tema: «Voi siete sale e luce della terra». Un cammino che dura da 23 anni: «Preghiera e partecipazione in crescita»

Da quella chiesa, con vista sul Cupolone, per la lectio divina sono passati nomi illustri, «grandi maestri» della Parola. Ratzinger, Martini, Ravasi, Fisichella, Forte, Enzo Bianchi: un lungo elenco di biblisti ed esperti. Venerdì 8 febbraio a Santa Maria in Traspontina padre Bruno Secondin, carmelitano, accoglierà alle 18.30 il cardinale vicario per l’incontro numero 300. De Donatis commenterà il versetto “Voi siete sale e luce della terra”, dal Vangelo di Matteo. Un traguardo, quello di quota 300, raggiunto senza enfasi ma con i frutti di una preghiera e di una partecipazione cresciuta nei 23 anni di incontri sui brani, scelti di solito fra le letture della domenica in arrivo. Tra i frutti, anche i 21 libri della collana “Rotem” (Ed. Messaggero), tradotti in altri Paesi, dal Brasile alla Polonia, che raccolgono i testi dei commenti ai brani biblici proposti nell’esperienza di lectio alla Traspontina. Ancora, il poster e il sussidio in 8 lingue, strumenti utili per gruppi e comunità, e un sito internet che fornisce gli aggiornamenti dell’iniziativa.

Infaticabile animatore, il sacerdote carmelitano che il Papa ha scelto nel 2015 per predicare gli esercizi spirituali alla Curia Romana. Docente alla Gregoriana, consultore della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, Secondin ha preparato un’elegante opuscolo per il 300° incontro con le immagini di 23 anni, in cui spiega sia il significato e le origini della lectio divina, sia le specificità dell’esperienza nella chiesa di via della Conciliazione. A cominciare da quella di invitare altri “maestri” per mostrare «la varietà dei linguaggi e degli stili. E così ognuno poteva innamorarsi della Parola, secondo sensibilità diverse, tutte valide». Tra le «scelte precise», come le definisce, quella di non volere un piccolo gruppo parrocchiale ma di aprire l’esperienza «a tutti coloro che cercano ispirazione nella Parola», così da diventare «un appuntamento per molti a Roma» e non «un gruppetto di fanatici della Bibbia». Ma anche la metodologia: le quattro parti dell’incontro, e la scelta di una sola lettura della Messa della domenica in arrivo, che «collega la nostra lettura orante con la liturgia delle comunità dove ciascuno va a Messa la domenica. Un vantaggio che si è mostrato fecondo».

6 febbraio 2019