La “Laudato si'” per rendere il pianeta «abitabile da tutti»

All’Augustinianum il convegno sull’enciclica. Viganò: «Opportunità anche per il Vaticano». A margine, Raggi: «Testimonierò al processo»

All’Augustinianum il convegno sull’enciclica. Viganò: «Opportunità green anche per il Vaticano». A margine, Raggi: «Testimonierò al processo»

«La Laudato si’ è molto più di un’enciclica green». Ne è convinto monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione, che ha portato il suo saluto introduttivo al convegno di ieri, 30 maggio, all’Istituto Augustinianum.

«Per quanto compete a noi, l’attenzione all’ambiente è una scelta che abbiamo avviato sin da subito in Vaticano. In una fase di ristrutturazione così importante, abbiamo ripensato anche concretamente dove fare una centrale elettronica», ha assicurato. Il luogo individuato è una Torretta all’interno dei Giardini Vaticani, di 100 anni di vita. Altra «opportunità green», ha spiegato Viganò, le soluzioni a media e alta densità e gli impianti a ciclo chiuso per il raffreddamento, per dissipare gli elevati volumi di calore. Presto, forse già da agosto, ha annunciato il prefetto, anche l’antenna altissima sulla Torre Leone XIII verrà smantellata, così come sono già stati dismessi gli impianti ad onde medie. Senza contare, ha concluso Viganò, l’impegno «a ridurre gli spazi, attraverso la virtualizzazione».

«Tutto ruota intorno all’urgenza di poter vivere bene tutti assieme, nessuno escluso», secondo monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita. «La Laudato si’ – ha proseguito Paglia – ci ricorda che il compito dell’uomo e della donna assieme, e non della tecnica, è quello di rendere abitabile la creazione, non per sé ma per tutti: il pianeta deve essere abitabile, non per qualcuno ma per tutti», per «una visione olistica dell’uomo e della società».

«Perché Papa Francesco ha deciso di fare un’enciclica, visto che già Giovanni Paolo II e Benedetto XVI si erano occupati di questi temi?», si è chiesto il presule: «Perché per la prima volta nella storia, dopo milioni di anni, l’uomo ha la possibilità di distruggere l’intero pianeta: ci aveva già provato con il nucleare, oggi col disastro ecologico possiamo distruggere la vita di tutti», la risposta. La seconda sfida è quella antropologica, ha spiegato Paglia: «Per la prima volta nella storia, l’uomo può intervenire come creatore di altri esseri umani: con gli interventi sul genoma umano possiamo cambiare radicalmente la visione dell’uomo. Possiamo perfino allevare una generazione di uomini allenati alla guerra, e chi la fa prima distrugge tutti gli altri».

Il ministro per l’Ambiente Gian Luca Galletti
ha poi spiegato: «Per noi, per l’Italia, per l’Europa nulla cambia. Abbiamo preso degli impegni convinti che siano un dovere etico-morale per la salvaguardia del creato e che gli accordi di Parigi rappresentino l’economia del futuro. Non possiamo tornare indietro. Non ci preoccupa più di tanto la posizione di Trump, perché sarà l’economia americana che non seguirà Trump: oggi le politiche sostenibili sono una condizione indispensabile per poter aumentare la competitività della propria azienda».

«Ormai quel processo è irreversibile», la tesi del ministro: «Dobbiamo andare avanti, gli Stati Uniti perdono una grande opportunità, perché la leadership probabilmente la prenderà la Cina, con tutto quello che comporta in termini di innovazione di impresa». Prossimo appuntamento, il G7 di Bologna sull’ambiente, in cui – ha annunciato Galletti – il punto di partenza sarà proprio l’enciclica di Papa Francesco: «Non parleremo solo di innovazione, tecnologia e ciclo di rifiuti, ma della relazione tra degrado umano e degrado ambientale, anche a fronte dei 250 milioni di migranti che dovranno spostarsi peri cambiamenti climatici».

A margine del convegno, il sindaco di Roma
Virginia Raggi è intervenuta a proposito della sua chiamata a testimoniare relativa al caso Marra-Scarpellini: «Testimoniare è un dovere previsto dal Codice, andrò lì come un dovere». Nel suo saluto introduttivo, il sindaco ha affermato a proposito dell’enciclica di Francesco: «Chi la legge non può non essere d’accordo con tutti i contenuti», in quanto «focalizzata sul rispetto dell’ambiente, sull’economia circolare: davvero siamo tutti sulla stessa barca, davvero è responsabilità di tutti curare la nostra casa, il creato».

«Le città stanno iniziando a trattare questi temi come fossero prioritari», ha assicurato Raggi citando «la rete che si è creata tra molti comuni, ad esempio per il ciclo dei rifiuti, dove le città sono in prima linea». Di qui la necessità di «rendere consapevoli i cittadini che le scelte non dipendono solo dagli amministratori: bisogna camminare insieme verso uno sviluppo sostenibile».

31 maggio 2017