La Lamborghini donata dal Papa diventa un centro polivalente per i cristiani di Ninive

Con i fondi ricevuti dalla vendita all’asta, Acs finanzia la ricostruzione di due strutture in un villaggio a 30 chilometri da Mosul, a beneficio delle minoranze

Un asilo intitolato alla Vergine Maria e il centro polivalente della parrocchia con lo stesso nome. Sono le due strutture in cui si “traduce” il sostegno di Papa Francesco ai cristiani e all’intera popolazione della Piana di Ninive. La ricostruzione delle due opere distrutte dai terroristi diventa realtà infatti grazie alla donazione di 200mila euro ricevuta dalla fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre in seguito alla messa all’asta della Lamborghini donata dal pontefice, nel 2017. Il Papa ha deciso di devolvere alla fondazione parte del ricavato della vendita della Huracan donatagli dalla casa automobilistia. Ora, dopo la sconfitta militare dello Stato islamico, «Acs darà concretezza al gesto del pontefice», affermano Alfredo Mantovano e Alessandro Monteduro, rispettivamente presidente e direttore di Acs Italia, finanziando la ricostruzione delle due strutture della Chiesa siro-cattolica distrutte dai terroristi.

Entrambi gli edifici si trovano a Bashiqa, a 30 chilometri da Mosul. Il villaggio è stato gravemente danneggiato dalla guerra ma la comunità cristiana è tornata in gran numero. Dati alla mano, sono state già riparate 405 delle 580 abitazioni distrutte e i cristiani ritornati sono 1.585: vale a dire, il 50%. «I due interventi finanziati con il ricavato della Lamborghini andranno anche a beneficio delle altre minoranze della zona – spiegano Mantovano e Monteduro – giacché il centro polivalente, capace di accogliere oltre mille persone, verrà utilizzato per matrimoni e feste religiose delle diverse comunità. Sarà il centro più grande dell’area e sarà a disposizione di oltre 30mila abitanti di diverse etnie e fedi».

 A poco più di due anni dalla liberazione dei villaggi della Piana di Ninive, cresce al di là di ogni aspettativa il numero dei cristiani che hanno potuto fare rientro nelle loro case: l’11 gennaio scorso erano 9.108 le famiglie tornate ai loro villaggi, ovvero quasi il 46% delle 19.832 che ci vivevano nel 2014, prima dell’arrivo dello Stato Islamico. È il risultato di una grande opera di ricostruzione, in gran parte finanziata proprio da Aiuto alla Chiesa che soffre, che finora ha permesso di ricostruire o riparare il 41% delle 14.035 abitazioni distrutte o danneggiate da Isis. Un intervento portato avanti insieme alle Chiese locali, che ha trovato in Francesco «un benefattore assiduo», dichiarano dalla fondazione. Già nel 2016, ricordano, Papa Francesco aveva finanziato con 100mila euro la “Saint Joseph Charity Clinic” di Erbil, che offre assistenza medica gratuita. «Il giorno della “consegna” della Lamborghini abbiamo assicurato al Santo Padre che avremmo dato senso al suo dono riportando migliaia di cristiani a Ninive – rammentano Mantovano e Monteduro -. E così è stato. Questi due progetti finanziati grazie alla generosità del pontefice rappresentano un forte messaggio e un invito alla coesistenza pacifica tra le religioni in un’area in cui il fondamentalismo ha purtroppo danneggiato anche i rapporti interreligiosi».

26 febbraio 2019