La guerra in Ucraina frena la crescita dell’Italia

Illustrate dal commissario Ue all’economia Gentiloni le Previsioni economiche di primavera: «Esacerbate condizioni avverse alla crescita». Dombrovskis (Commissione Ue): «Periodo difficile ma i fondamentali sono solidi»

«La guerra ha esacerbato le condizioni avverse alla crescita». Lo ha spiegato questa mattina, 16 maggio, il commissario Ue all’economia Paolo Gentiloni, illustrando le Previsioni economiche di primavera, a Palazzo Berlaymont, sede dell’esecutivo comunitario. Sullo sfondo, «segnali contrastanti» ma anche vere e proprie preoccupazioni, «legate al perdurare della guerra in Ucraina». A sostenerle, i numeri: rispetto alle Previsioni d’inverno, si registra un taglio di 1,3 punti percentuali sulla crescita del Pil. Una «riduzione significativa», l’ha definita Gentiloni, che si accompagna a un «ulteriore aumento dell’inflazione».

Dall’altra parte, si riscontra un «mercato del lavoro forte e in miglioramento», almeno per quest’anno, anche se non si escludono contrazioni sempre connesse alla durata delle operazioni belliche e alle loro ricadute sull’economia e sugli scambi commerciali. Il rapporto tra deficit e debito «dovrebbe diminuire entro quest’anno», ancora le parole di Gentiloni, mentre «aumenta l’incertezza e la propensione verso esiti negativi legati alla durata della guerra». Stando alle Previsioni, «dovrebbero continuare a crescere consumo privato e investimenti».

Per quanto riguarda i numeri, la crescita del Pil reale sia nell’Ue che nell’area dell’euro è ora prevista al 2,7% nel 2022 e al 2,3% nel 2023, in calo rispettivamente dal 4,0% e dal 2,8% (2,7% nell’area dell’euro), nelle Previsioni intermedie per l’inverno 2022. Per l’Italia, è stimata una crescita pari al 2,4% quest’anno, a cui seguirà una contrazione nel prossimo (1,9%). I forti ostacoli alla crescita sono legati principalmente alle ricadute della guerra in Ucraina sul piano degli scambi commerciali, dell’aumento del costo delle materie prime, al forte aumento della bolletta energetica. A pesare anche la forte inflazione, e quindi l’erosione del valore dei redditi familiari, che potrebbe a sua volta ricadere sui consumi privati. In positivo, Gentiloni sottolinea il sostegno all’economia italiana derivante dai fondi europei del Next Generation Eu e dai progetti riferiti al Pnrr.

Ma la guerra colpisce quasi tutte le economie nazionali europee. Il Pil della Germania nel 2022 è dato all’1,6%, per risalire al 2,3% il prossimo anno. La Francia segna 3,1% quest’anno e l’1,8 nel 2023. Meglio la Spagna (anche grazie alla ripresa del turismo): 4,0% quest’anno e 3,4 nei successivi 12 mesi. Sulla Polonia pesa il blocco delle relazioni commerciali con l’Ucraina e con la Russia, ma il Pil resta significativo: +3,7% nel 2022 e 3,0% il prossimo anno. «Non c’è dubbio che l’economia dell’Ue sta attraversando un periodo difficile a causa della guerra della Russia contro l’Ucraina e di conseguenza abbiamo ridimensionato le nostre previsioni», ha commentato Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione europea.

Nella sua analisi, «il principale fattore negativo è l’impennata dei prezzi dell’energia, che porta l’inflazione a livelli record e mette a dura prova le imprese e le famiglie europee». Quindi, la puntualizzazione: «Sebbene la crescita continuerà quest’anno e il prossimo, sarà molto più contenuta del previsto. L’incertezza e i rischi per le prospettive economiche rimarranno elevati finché l’aggressione russa continuerà». Non mancano però, ha osservato, alcuni aspetti positivi che permetteranno di superare questa crisi. «I nostri fondamentali economici sono solidi – ha evidenziato il vicepresidente della Commissione Ue -: prima dell’inizio di questa guerra, l’economia dell’Unione aveva intrapreso un percorso di forte ripresa e crescita. Vengono creati più posti di lavoro nell’economia dell’Ue, attirando più persone nel mercato del lavoro e mantenendo bassa la disoccupazione. E poiché gli Stati membri metteranno in atto i loro piani di ripresa e resilienza, ciò fornirà una spinta tanto necessaria alla nostra forza economica», ha assicurato.

16 maggio 2022