La giornata di preghiera e digiuno per il Libano

L’ha indetta il Papa per il 4 settembre, inviando nel Paese il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. Il fondo di solidarietà istituito dalla diocesi di Roma

Oggi, venerdì 4 settembre, è la Giornata di preghiera e digiuno universale per il Libano indetta da Papa Francesco, a un mese dalla tragedia provocata dalle esplosioni al porto di Beirut, il 4 agosto scorso. Allo stesso tempo, il pontefice ha inviato nel Paese il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin per esprimere la sua «vicinanza e solidarietà» al Paese, messo a dura prova. Lo ha annunciato nell’udienza di mercoledì scorso, 2 settembre. «A un mese dalla tragedia – le parole di Francesco – il mio pensiero va al caro Libano e a questa popolazione duramente provata».

Il Libano, ha esortato il Papa, «non può essere abbandonato alla sua solitudine». E il motivo sta proprio nella sua storia: per oltre 100 anni, ha ricordato Francesco, è stato «un Paese di speranza» e «un luogo di tolleranza, di rispetto, di convivenza unico nella regione». Proprio per questo, «il Libano rappresenta qualcosa di più di uno Stato: è un messaggio di libertà, un esempio di pluralismo tanto per l’Oriente quanto per l’Occidente. Non possiamo permettere che questo patrimonio vada disperso». Nelle parole del pontefice, anche un pensiero per gli abitanti di Beirut, invitati a non abbandonare le loro case e le loro comunità, e per i pastori locali, esortati a dare esempi di povertà – «niente lusso», il monito di Francesco -, camminando insieme al popolo che soffre.

Anche la diocesi di Roma si è mobilitata per fare fronte all’emergenza, istituendo un fondo di solidarietà con uno stanziamento di 25mila euro, a sostegno di Caritas Beirut. A questo fondo è possibile contribuire con donazioni al conto corrente postale 001021945793 intestato a Fondazione “Caritas Roma” – Onlus (via Casilina Vecchia 19), causale “Libano 2020”;  bonifico bancario Banco Posta Iban: IT 50 F 07601 03200 001021945793.

4 settembre 2020