La Giornata del sollievo e la revisione culturale sulla sofferenza

Il 31 maggio la 19ª edizione, al tempo del coronavirus. Amci: in evidenza il profilo vocazionale della professione sanitaria, servizio a disposizione dell’umanità

«La Giornata del Sollievo, di cui nel 2020 ricorre il 19° anniversario, rappresenta il rinnovarsi dello sforzo, compiuto dalla Fondazione Gigi Ghirotti, di una revisione collettiva della cultura sul tema della sofferenza». L’Associazione medici cattolici italiani (Amci) affida a una nota la riflessione sulla ricorrenza che si celebra domenica prossima, 31 maggio. «Particolare significato assume l’iniziativa di quest’anno – si legge nel testo -, nel drammatico frangente dell’epidemia da coronavirus con la pesante perdita di vite umane accompagnata dalla terribile esperienza di solitudine vissuta dagli ammalati, dalle loro famiglie e da tutti gli operatori sanitari molti dei quali, in particolare nella classe medica, hanno pagato con la vita la loro dedizione alla assistenza dei malati».

Nell’analisi dei medici cattolici, il riferimento alla cultura del sollievo, «che nel 2010 ha avuto un “riconoscimento” anche normativo con la legge 38 che per la prima volta sancì il diritto di tutti i cittadini ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore». Oggi i medici cattolici, da sempre vicini alla Fondazione Ghirotti, «non possono non rilevare con soddisfazione come la propria attività professionale abbia recuperato integralmente gli elementi valoriali contenuti nella tradizione ippocratica, secondo cui l’esercizio delle professioni sanitarie deve essere orientato in via esclusiva alla tutela e difesa della vita umana», aggiungono. La tragedia della epidemia dunque sembra aver messo in evidenza «il profilo vocazionale della professione sanitaria quale pilastro e fondamento di una condotta indirizzata a rendere un servizio posto a disposizione dell’umanità, espressione di un’esigenza di giustizia e, anche, per quanti professano la fede cattolica, di carità».

28 maggio 2020