La Fisc: contrari alla consegna della posta a giorni alterni

Il presidente Zanotti, in un’intervista ad Avvenire, critica il piano strategico di Poste Italiane. «I nostri giornali ancora attesi». Chiesta audizione all’AgCom

Il presidente Zanotti, in un’intervista ad Avvenire, critica il piano strategico annunciato da Poste Italiane. «I nostri giornali sono ancora attesi». Chiesta audizione all’AgCom

«La diffusione dei giornali passa per almeno il 70-80% attraverso il canale di Poste Italiane. E questo grazie ai tanti nostri lettori che sottoscrivono l’abbonamento annuale. Abbonamento che dimostra un fortissimo legame tra lettori e giornale. I nostri giornali sono ancora attesi, ogni settimana. Quando non arrivano con puntualità, giungono nelle nostre redazioni tante telefonate per chiedere informazioni e per protestare».

Lo dice in un’intervista ad “Avvenire” Francesco Zanotti, presidente della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), in cui parla del piano strategico di Poste Italiane e dell’ipotesi di riorganizzazione contenuta nella “Consultazione pubblica sull’attuazione di un modello di recapito a giorni alterni degli invii postali rientranti nel servizio universale” indetta dall’Agcom.

Sulla qualità della consegna dei quasi 190 settimanali cattolici italiani attraverso le Poste, evidenzia Zanotti, «sono tantissime le proteste che raccolgo in quanto presidente. Il giornale è un lavoro che per compiersi del tutto ha bisogno di una catena di attori, da chi lo pensa e lo edita fino a chi lo distribuisce e lo fa giungere in casa degli abbonati che poi lo leggono e lo sostengono. Se un anello nella catena si interrompe, tutti ne soffrono. Purtroppo il nostro lavoro è così. Ogni settimana è così. Giungere con puntualità nelle case degli abbonati e in edicola costituisce un fatto per noi essenziale».

«Il servizio delle Poste, abbiamo osservato nel documento consegnato nei giorni scorsi all’Agcom chiedendo l’audizione che ci è stata concessa per il 7 maggio, non può essere valutato per compartimenti stagni. Molti nostri abbonati sono anche titolari di depositi a risparmio e conti correnti con Poste italiane. Scontentarli dal lato della consegna del settimanale locale forse potrebbe avere qualche conseguenza anche su altri piani», dice Zanotti, che aggiunge: «Già oggi i nostri giornali vengono consegnati a singhiozzo, anche se per legge sono stati equiparati ai quotidiani: i settimanali con oltre 16 pagine devono essere consegnati il giorno dopo il ricevimento. Fu una nostra conquista di qualche anno fa, quando si fece la battaglia sulle tariffe postali. Una conquista non da poco. Se per legge i giornali verranno consegnati a singhiozzo, che succederà? Almeno oggi possiamo lamentarci della mancata consegna».

All’Agcom «esprimeremo la nostra più totale contrarietà alla consegna a giorni alterni. Avremo poco altro da aggiungere. E diremo la stessa cosa al Governo, il 12 maggio, quando sarà finalmente convocato il tavolo per l’editoria, dopo il rinvio della riunione del 28 aprile. Per certi versi, certamente per noi e anche per Avvenire, la consegna a giorni alterni è quasi peggio del taglio dei contributi all’editoria».

5 maggio 2015