La fiaccolata dei compagni di scuola per Michelle, uccisa a 17 anni

La manifestazione organizzata dal liceo Gassman, conclusa nella parrocchia di Santa Maria della Salute. Il vescovo Reina: «Chiediamo ed esigiamo di essere protetti. Abbiamo bisogno di proteggerci gli uni gli altri». Il ricordo delle vittime di Casal Palocco: «La vita è sacra»

Con un breve momento di preghiera nella parrocchia Santa Maria della Salute, a Primavalle, si è conclusa ieri sera, 3 luglio, la fiaccolata per ricordare Michelle Maria Causo, la 17enne uccisa da un coetaneo il 28 giugno. Questi sono giorni «di indignazione, di sgomento, di rabbia», ha detto il vescovo del settore Ovest Baldo Reina che domani, 5 giugno, presiederà i funerali della giovane nella parrocchia di Santa Maria della Presentazione. Il presule ha espresso vicinanza «alla famiglia di Michelle e anche del ragazzo» che l’ha uccisa e «per il quale dobbiamo pregare». Ha manifestato apprezzamento per la manifestazione organizzata dal liceo “Vittorio Gassman” frequentato dalla ragazza, «un bel gesto di solidarietà e di presenza», ma ha constatato che una fiaccolata «non basta. Chiediamo ed esigiamo di essere protetti – ha affermato dopo aver recitato il salmo 16 -. Abbiamo bisogno di proteggerci gli uni gli altri, abbiamo il dovere di proteggere i giovani, i quali a loro volta devono proteggersi da ogni forma di male, e le agenzie educative hanno il dovere di proteggere le persone a loro affidate». Unendo al cordoglio per Michelle il ricordo per «le vittime» di Casal Palocco, monsignor Reina ha osservato che Roma «è una città che alza un grido di dolore che segna il nostro cuore. La vita è sacra e nessuno la deve toccare», ha concluso.

Il pomeriggio in memoria di Misci, come la chiamavano gli amici, è iniziato con le Messe in suffragio celebrate in tutte le parrocchie della prefettura, seguite dal suono delle campane a festa per ricordare la gioia della risurrezione. Davanti al liceo palloncini bianchi e celesti, fiori, candele, striscioni e le lacrime degli amici. «Non posso ancora crederci, mi sembra tutto surreale», dice Luisa. Francesca ricorda che meno di un mese fa «in questo stesso luogo si festeggiava insieme la fine della scuola. Chi poteva immaginare una cosa simile?». Vincenzo Lenzoni, «orgoglioso di essere il preside degli studenti del Gassman», ha più volte ribadito che l’intento dell’istituto è stato quello di organizzare «una marcia di pace, un inno all’amore», con l’auspicio che la stessa riesca, «come uno tsunami silenzioso, a spegnere ogni sentimento di odio e di violenza».

Anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca getta acqua sul fuoco per spegnere ogni tipo di tensione. «Bisogna trarre forza da questa tragedia per migliorare – ha detto -. Bisogna capire che non si deve rispondere con l’odio e con la rabbia ma solo migliorando le nostre comunità». Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri auspica «che la giustizia faccia il suo corso». Le amministrazioni, ha affermato, hanno «il dovere di capire cosa fare di più per sostenere chi si trova in condizioni di disagio psicologico e di prevenire situazioni di violenza e di lutto». Da don Antonio Coluccia, fondatore dell’Opera don Giustino e da anni sotto scorta per la sua attività di contrato a spaccio e delinquenza, un appello ai giovani: «Amate la vita, è un grande dono. Non amate la bella vita – ha specificato – ma la vita bella, che è fatta di valori e sacrifici».

Alla fiaccolata hanno partecipato presidenti di vari municipi di Roma, una delegazione dell’Assemblea capitolina, associazioni e centinaia di cittadini. Dal liceo Gassman il lungo corteo ha raggiunto il luogo in cui è stato ritrovato il cadavere di Michelle, dove Gualtieri e Rocca hanno deposto dei fiori e hanno espresso il loro cordoglio ai genitori, al nonno e al fidanzato della ragazza. «Giustizia, giustizia», hanno urlato in coro gli amici di Michelle.

Venerdì scorso, 30 giugno, si è svolto un altro momento di preghiera in memoria della giovane vittima. Organizzato dalla sede di Primavalle della Comunità di Sant’Egidio, si è svolto nel parco Dominique Green. Coinvolta da alcuni suoi amici, studenti del liceo Einaudi che fanno volontariato con Sant’Egidio, «Michelle era venuta in sede un paio di volte, la prima ad aprile – ricorda il referente Luca Romani -. Aveva aiutato a distribuire pacchi con i generi alimentari agli anziani del quartiere». Oggi, riflette, è importate stare accanto ai giovani, «saperli ascoltare, valorizzare, incoraggiare. Hanno bisogno di paternità – prosegue Romani – e di qualcuno che gli indichi ciò che è male e ciò che conta nella vita come l’amicizia, la solidarietà, l’affetto, la gratuità nell’amore».

4 luglio 2023