La fiaba di Pinocchio e la storia della salvezza

Avviato nella basilica lateranense il percorso di riflessione quaresimale guidato da Franco Nembrini, sulle avventure del burattino di Collodi. A fare da filo conduttore, il tema del “dramma della libertà”. L’inizio della storia: il «gesto creatore di un padre»

Alcune storie sono sedimentate nella memoria perché ci accompagnano fin dall’infanzia, divenendo parte dell’immaginario collettivo con il loro insegnamento; tuttavia dentro le fiabe c’è spesso un messaggio più alto della semplice morale didascalica che siamo soliti attribuire al testo. È il caso dell’opera più famosa di Carlo Collodi, scelta come guida per il percorso di Quaresima proposto dalla diocesi di Roma e intitolato “Le avventure di Pinocchio. Ovvero il dramma della libertà”. A mostrare come «oltre il velo della fiaba c’è il racconto della storia dell’umanità e quindi di ciascuno di noi», l’insegnante e saggista Franco Nembrini. Anche don Fabio Rosini, direttore del Servizio diocesano per le vocazioni, nel suo saluto iniziale – che ha avviato ieri sera, 21 febbraio, nella basilica di San Giovanni in Laterano il primo dei 5 appuntamenti in calendario ogni mercoledì -, ha augurato che il percorso di riflessione «porti a scoprire la profondità di Pinocchio, andando oltre la superficialità» laddove «la parola-chiave del tempo di Quaresima è “conversione”, che può essere o cambio di direzione o, appunto, approfondimento per radicarsi di più nella vita di fede».

Come prima cosa, Nembrini ha evidenziato che «la fiaba più atea che sia mai stata scritta» contiene «delle pagine di valore pedagogico straordinario» perché dicono della «lotta per l’affermazione della verità in un mondo di figure che vivono di menzogne e specialmente della grande menzogna: tu puoi fare a meno di tuo padre», che rimanda «al peccato di orgoglio, quello che è il peccato originale». È quindi una lettura teologica quella proposta da Nembrini, debitore, «per questa intuizione profonda» di un parallelismo evidente tra la fiaba e la storia della salvezza, verso il cardinale Giacomo Biffi, autore del commento teologico “Contro maestro Ciliegia”.

nembrini, le avventure di pinocchio, 21 febbraio 2024In particolare, il saggista ha sottolineato come nello scegliere di «dedicarsi alla letteratura per l’infanzia a 50 anni, Collodi per parlare ai bambini recupera senza volerlo il linguaggio di lui bambino, educato da una madre religiosissima e che ha frequentato una scuola cattolica». Fin dal primo capitolo, allora, è possibile riconoscere un recupero del testo biblico: il racconto si apre infatti «con il gesto creatore di un padre», ha osservato Nembrini, ma prima del lavoro artigianale di Geppetto che «ha pensato di fare un burattino meraviglioso» del tocco di legno avuto in dono da maestro Ciliegia, è proprio quest’ultimo a dominare la scena, «introducendo in negativo tutte le avventure che verranno». Perché il falegname dal naso rubicondo rappresenta «un certo modo di vivere e di stare davanti alla realtà», sono ancora le parole di Nembrini, ma al di là dell’approccio materialista «c’è qualcosa di incommensurabile, un desiderio sempre più grande cui non corrisponde mai un oggetto» che si rivela invece «incapace di appagarlo».

Affidate al cardinale vicario Angelo De Donatis le conclusioni. Il porporato ha fatto riferimento al salmo 139 nel quale «chi prega si sente riconosciuto e amato da un Padre che non ci lascia mai cadere dalle sue mani» perché per «Dio ogni storia è importante e preziosa: anche quella che sembra debba venire scartata» è invece «un prodigio, come il burattino meraviglioso».

Il secondo dei cinque incontri è in programma per mercoledì prossimo, 28 febbraio, alle 19 in cattedrale, ma sarà possibile seguirlo anche in diretta tv su Telepace e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

22 febbraio 2024