La Famiglia Vincenziana accanto al popolo ucraino

L’appello per la pace e la spedizione di derrate alimentari, farmaci e sacchi a pelo. Si raccolgono riso, pasta, cibo in scatola, antidolorifici, bende e garze

Anche la Famiglia Vincenziana d’Italia scende in campo a sostegno del popolo ucraino. «Uniti a Papa Francesco e agli uomini e alle donne di buona volontà di tutto il mondo – si legge in una nota diffusa ieri, 8 marzo, relativa all’invasione russa – eleviamo le nostre menti e i nostri cuori in preghiera per la pace in Ucraina. Che il buon Dio ascolti la nostra preghiera e che la giustizia e la pace prevalgono in tutta l’Ucraina e nell’Europa dell’Est. Preghiamo con fiduciosa speranza, perché sappiamo che la forza della Risurrezione è presente tra noi in ogni momento».

Diverse le realtà vincenziane presenti nel Paese, a cominciare dai 22 missionari attivi in 6 città, tra cui la Capitale Kiev, che operano a fianco delle suore Figlie della Carità, delle Suore della Medaglia Miracolosa e dei gruppi laicali molto attivi soprattutto nel servizio dei più poveri e degli esclusi. «Una presenza giovane e significativa», commentano. Inoltre a Buldinka, vicino a Odessa, e Visirka opera la Comunità “In dialogo”, fondata dal missionario vincenziano padre Matteo Tagliaferri, per l’accompagnamento delle persone con dipendenze patologiche.

Per sostenere il loro servizio, la Famiglia Vincenziana d’Italia ha organizzato la spedizione di derrate alimentari, farmaci e sacchi a pelo che partiranno venerdì prossimo, 11 marzo, da Roma, dalla sede di via Pompeo Magno 21. Si raccolgono pertanto riso, pasta, cibo in scatola, antidolorifici, bende e garze. Aperto anche un conto corrente bancario per le donazioni, presso la BNL: IT43 U010 0503 3390 0000 0002 660, intestato a Provincia Missionari Vincenziani Italia. L’avvertenza è di indicare nella causale “emergenza Ucraina 2022”.

 «“Mai più la guerra, avventura senza ritorno, mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza”: tornano in mente le accorate parole divenute preghiera di san Giovanni Paolo II – si legge ancora nella nota dei Vincenziani -, vedendo quanto accade in Ucraina: una tragedia umana che non può lasciare indifferenti».

9 marzo 2022