La diocesi a Lourdes per «ripartire dall’abc della fede»

Il pellegrinaggio, dal 27 al 30 agosto, è stato organizzato dall’Opera romana pellegrinaggi. Il vicario Angelo De Donatis: «Siamo qui per recuperare il vino della gioia»

Quattro giorni a Lourdes ai piedi di Maria, quattro giorni attorno al cardinale vicario per riflettere insieme sulla santità cristiana che «è di moda», una «meta desiderabile», una «chiamata che Dio rivolge a ciascuno di noi». Magna Carta, l’esortazione apostolica di Papa Francesco, “Gaudete et exsultate”, che sarà al centro di alcuni incontri nella basilica di San Giovanni in Laterano, il secondo lunedì del mese, dall’8 ottobre. Oltre 600 le persone – giovani, famiglie, anziani e sacerdoti – che hanno partecipato al pellegrinaggio diocesano, dal 27 al 30 agosto, organizzato dall’Opera romana pellegrinaggi.

Primo atto nella sera di lunedì 27 agosto, quando il vicario del Papa per la diocesi di Roma, il cardinale Angelo De Donatis, ha celebrato la Messa nella basilica San Pio X. Nell’omelia ha spiegato le ragioni della presenza nel Santuario mariano: «Siamo a Lourdes per recuperare il vino della gioia». Ai fedeli presenti l’invito a «rinunciare all’uomo vecchio e prenderci tempo anche per farci un segno di croce come mai abbiamo fatto prima d’ora». Al fianco di De Donatis, che ha guidato il cammino dei pellegrini, anche i vescovi ausiliari, Guerino Di Tora e Paolo Ricciardi. Parlando dei bambini che, alla vigilia della prima comunione, non sanno fare il segno della croce, il cardinale vicario ha ribadito che quel gesto è «espressione di un incontro». Quindi, l’incoraggiamento a «ripartire dall’abc della fede».

Nel primo giorno, i pellegrini hanno percorso l’itinerario dei luoghi in cui ha vissuto santa Bernadette Soubirous, dal mulino in cui è nata al Cachot, dove la giovane ha imparato a recitare il Rosario. Passi compiuti insieme dai partecipanti al pellegrinaggio tra le stradine della località francese in cui i giovani hanno aiutato le persone disabili a visitare quei posti. Come ha fatto Luigi della parrocchia di Santa Maria Addolorata, poco più di 30 anni, che ha scelto il pellegrinaggio per «vivere la gioia della condivisione della sofferenza degli altri». Giovani, ma anche famiglie completano il gruppo della diocesi di Roma. Chiara era già stata a Lourdes dieci anni fa. Aveva promesso a Maria che sarebbe ritornata con la sua famiglia. E stavolta è presente con Carlo e con i loro due figli, Andrea e Alessandro. «Affidiamo a Maria la crescita umana e spirituale della nostra famiglia».

Prima da barelliere dell’Unitalsi, poi da accompagnatore dell’Orp, oggi da pellegrino. È la storia di Valter Carrozzo, 58 anni, diacono permanente, che combatte la malattia che lo ha colpito con la serenità della fede. «A Lourdes chiedo al Signore la forza per affrontare la sofferenza. E la preghiera del malato il Signore la tiene in grande considerazione». Di anni ne ha 81 e, per metà di questi, Anna è stata pellegrina a Lourdes. Con il marito e il figlio, medico volontario, ha vissuto il suo quarantesimo pellegrinaggio. Numerosi anche i sacerdoti presenti, tra cui don Romano De Angelis, parroco nella chiesa dedicata a San Luca e assistente di Unitalsi Roma, che viene in pellegrinaggio a Lourdes da oltre trent’anni «per immergermi attraverso la Santa Vergine nel mistero della volontà di Dio con lo spirito di essere non un turista, che conoscendo il posto accompagna gli altri, ma un pellegrino che viene a ricaricarsi».

Novità di quest’anno, la collaborazione tra Opera romana pellegrinaggi e Unitalsi in una «comunione spirituale – ha affermato l’amministratore delegato dell’Orp monsignor Remo Chiavarini – con cui iniziare con slancio il nuovo anno pastorale». Nella prima Messa celebrata nella Grotta delle apparizioni, martedì mattina, il cardinale vicario ha ribadito che «se noi siamo a Lourdes, quest’anno, non è solo per prendere un po’ di acqua o per fare un bagno di purificazione, ma perché Maria ci invita a diventare santi». L’indomani, nella Messa internazionale, invece il cardinale De Donatis ha richiamato il tema di quest’anno nel santuario: “Fate quello che vi dirà”, la frase rivolta da Maria ai servi durante le nozze di Cana. «Il segno delle nozze di Cana risuona oggi, in questo luogo, come un invito alla gioia del Vangelo. Una gioia sovrabbondante, umanamente al di là delle nostre attese. Gesù ha compiuto il suo primo miracolo per ricordare all’uomo che Dio viene per darci gioia, per donare se stesso. Lui non ci toglie nella, ma ci dà tutto».

E sulla santità il porporato ha riflettuto nella catechesi, che ha tenuto nel pomeriggio di mercoledì 29 nella basilica del Rosario, in cui ha richiamato la “Gaudete et exsultate”. «Forse qualcuno pensa che questo non sia un tema che ci riguarda – ha sostenuto –, ma non è così. Questa lettera è una sfida che va affrontata: cioè mostrare l’attualità perenne della santità cristiana». Ultimo momento prima della partenza, giovedì scorso, la Messa nella Grotta delle apparizioni. «Rinnovati, ripartiamo, con un desiderio di una conversione personale e comunitaria che continui – ha detto nell’omelia De Donatis -. Oggi, con un po’ di dispiacere per il fatto che lasciamo Lourdes, vogliamo desiderare di portare nelle nostre case quest’aria di pace». Infine, l’attenzione del cardinale si è rivolta ai giovani, che «sono in ricerca», a quelli che «con la loro freschezza rendono viva la Chiesa», che «hanno sete di essere ascoltati, accompagnati, amati». «In particolare – ha concluso -, preghiamo per il Sinodo che si celebrerà tra poco più di un mese, perché la Chiesa si metta in vero ascolto dei giovani, per aiutarli a discernere la vocazione che Dio ha pensato per loro».

Poco prima di lasciare Lourdes, l’amministratore delegato dell’Orp monsignor Remo Chiavarini, davanti al fiume Gave, ha indicato che cosa ciascuno porta con sé da questa esperienza. «Guardando il volto dei nostri pellegrini, ne vedo tanti rallegrati, sereni, con una pace riacquistata. Il pellegrino che viene a Lourdes credo che porti via una riappacificazione con la propria storia – ha spiegato -. Ciascuno ha sperimentato tanti fallimenti e fragilità. Purtroppo deve sopportare tanti pesi e tante croci, tante ribellioni. Qui, si mette nelle mani di Maria la propria storia e si riparte riconciliati».

3 settembre 2018