Una riflessione, quella delle religiose, che parte dalla realtà di «questo nostro tempo abbruttito da forme palesi di negazione dei diritti umani, rifiuto del diverso, odio, razzismo e volgarità», nel quale «Dio ci chiama ad “alzarci in piedi” per dare oggi “voce” e concretezza al dono della nostra vita, affinché la luce della Speranza e della Profezia continuino a risplendere nella storia dell’Umanità». A dare concretezza alla loro denuncia, un impegno quotidiano «a favore degli emarginati ed impoveriti, di chi vive sulla propria carne ingiustizie e soprusi, in particolare l’impegno a sostenere e accompagnare cammini di liberazione di persone che hanno vissuto l’infame violenza della tratta e ogni forma di sfruttamento e di riduzione in schiavitù». Tutto questo, scrivono le superiore, «ci permette di toccare con mano gli effetti devastanti di scelte politiche disumanizzanti».

30 gennaio 2019