La Corte Costituzionale ritiene inammissibile il referendum eutanasia
La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni. La Cei: «Confermata un’inderogabile scelta di tutela della vita». Invito a «offrire il sostegno necessario per alleviare sofferenza o disagio»
La nota dell’Ufficio comunicazione e stampa della Corte costituzionale è arrivata nel pomeriggio di ieri, 15 febbraio: la Corte Costituzionale ha ritenuto inammissibile il quesito referendario relativo all’«Abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale (omicidio del consenziente)». Il motivo: «A seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili». La sentenza, in ogni caso, si legge ancora nella nota, «sarà depositata nei prossimi giorni».
Soddisfazione da parte della Conferenza dei vescovi. «Confermata un’inderogabile scelta di tutela della vita», scrivono dalla presidenza Cei in un comunicato diffuso in seguito alla sentenza della Consulta. «In attesa del deposito della sentenza – si legge nel testo -, prendiamo atto con favore di tale pronunciamento. È un invito ben preciso a non marginalizzare mai l’impegno della società, nel suo complesso, a offrire il sostegno necessario per superare o alleviare la situazione di sofferenza o disagio». Per la presidenza della Conferenza episcopale, «occorre rivolgere maggiormente l’attenzione verso coloro che, in condizioni di fragilità o vulnerabilità, chiedono di essere trattati con dignità e accompagnati con rispetto e amore».
16 febbraio 2022