La conciliazione al tempo del coronavirus

I dati in un’indagine promossa dalle Acli: «Persistente asimmetria di genere, che il periodo di lockdown sembra aver reso più complicata da gestire»

È in programma per questo pomeriggio, 27 luglio, alle 17 sulla pagina Facebook delle Acli, in uno speciale “Lo stato delle cose”, la presentazione dei risultati di un’indagine condotta online su “Lavoro e famiglia ai tempi del coronavirus”. Prevista la presenta del ministro per Famiglia e pari opportunità Elena Bonetti, del presidente nazionale Acli Roberto Rossini, di Agnese Ranghelli, responsabile del Coordinamento donne delle Acli, e delle ricercatrice Iref Federica Volpi.

Come sono riusciti gli italiani a cavarsela in un frangente simili, che hanno completamente stravolto la loro routine? Quali strategie hanno messo in campo? Quali preoccupazioni sono affiorate? Come hanno vissuto la nuova dimensione del lavoro da remoto? Si registrano differenze di genere nell’esperienza compiuta? Quali difficoltà sono emerse? Queste alcune delle domande contenute nel sondaggio, al quale hanno risposto oltre mille persone. Il quadro emerso è quello di una «persistente asimmetria di genere, che il periodo di lockdown sembra aver reso più complicata da gestire – si legge in una nota delle Acli -. Il carico di lavoro domestico ed extra domestico assunto dalle donne durante la chiusura forzata supera di gran lunga quello sostenuto dagli uomini, con i quali non è equamente ripartito: il 63% delle donne intervistate ha visto aumentare i propri carichi di lavoro nella fase di isolamento mentre per il 43% degli uomini questi sono rimasti gli stessi di prima».

27 luglio 2020