La Comunità di Sant’Egidio, «immagine di universalità»

La Messa per i 54 anni nella basilica lateranense, con il presidente Cei Bassetti. «La pace, sogno che deve essere sempre possibile»

La Comunità di Sant’Egidio compie 54 anni e, pensando alle molteplici attività realizzate in oltre mezzo secolo, il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha ringraziato questi «amici dei poveri» capaci di riflettere «un’immagine di universalità, non solo per motivi internazionali ma soprattutto per criteri evangelici». Il porporato, giovedì 10 febbraio, ha presieduto la celebrazione eucaristica nella basilica di San Giovanni in Laterano alla presenza di poco più di 900 persone, per rispettare le norme anti-contagio (in passato erano circa 5mila). Rappresentanti del “popolo di Sant’Egidio” composto da profughi, migranti – tra i quali i 4mila arrivati con i Corridoi umanitari – anziani, senza dimora e decine di volontari accomunati dal desiderio di un mondo in cui regni la pace, «sogno che dev’essere sempre possibile» anche quando «sembra un orizzonte irraggiungibile. Oggi, infatti, abbiamo smesso e non abbiamo più il coraggio di sognare la pace» ha detto il presidente della Cei.

Alla Messa, concelebrata da decine di sacerdoti, vescovi e cardinali, hanno partecipato anche i ministri Luigi Di Maio, Luciana Lamorgese, Patrizio Bianchi e il generale Francesco Paolo Figliuolo. Nell’opera della Comunità di Trastevere, nata il 7 febbraio 1968 per volontà di Andrea Riccardi, Bassetti rivede gli stessi ideali che animarono il “sindaco santo” di Firenze Giorgio La Pira, il quale nutriva lo stesso sogno di pace e aveva «quel senso di concretezza, utilizzando l’unica arma dei credenti: l’amicizia che unisce e la premura concreta per gli altri – le parole del porporato -. Gli amici del Signore sono gli amici degli uomini e delle donne, dei popoli. Non siamo servi di nessuno, degli strumenti tecnici, degli interessi finanziari, ma viviamo l’amicizia come servizio all’umanità. La Pira, in tempo di guerra fredda, criticato e irriso da molti, aveva percepito un movimento inarrestabile nella storia, divergendo dai pessimisti e dai guerrafondai: un “moto unitivo” che pulsava in quella che chiamava la “geografia del profondo” e che spingeva all’incontro, alla pace, all’unità». Saranno proprio gli insegnamenti di La Pira a fare da sfondo all’incontro tra vescovi e sindaci del Mediterraneo che inizierà il 23 febbraio a Firenze, ha ricordato Bassetti, rimarcando che pensare a un mondo in cui tacciono le armi non significa «essere improvvidi sognatori ma gente di fede che agisce e che prega».

In questi 54 anni la Comunità di Sant’Egidio ha intessuto una fitta rete di legami in ogni angolo del mondo per non lasciare solo nessuno. Abbattere la solitudine, sentimento comune a molti in questi due anni di pandemia, «è la prospettiva in cui vuole muoversi la Comunità», ha detto il presidente Marco Impagliazzo, per il quale è importante «costruire legami che contrastino lo scivolamento verso la frammentazione, l’indebolimento della vita dei vulnerabili, la conflittualità. Vorremmo umilmente costruire ogni giorno, sporcandoci le mani in tante situazioni anche dolorose, l’immagine della fraternità universale, nella coscienza che siamo tutti legati».

11 febbraio 2022