La comunicazione “non ostile” e i timori degli italiani

In vista del Festival, a Trieste il 26 e 27 maggio, l’indagine di Swg: a spaventare, fake news, hate speech e dipendenza da social. Le parole chiave: «Attenzione, impegno e cura»

Fake news, distacco dalla realtà e dipendenza dai social: nella percezione degli italiani sono questi i tre maggiori fattori di rischio, per quanto riguarda la comunicazione. Lo rivela l’indagine realizzata da Swg per Parole O_Stili – realtà dal 2017 impegnata nel contrasto del fenomeno della violenza delle parole online e offline -, in occasione della VI edizione del Festival della Comunicazione non ostile, a Trieste il 26 e 27 maggio. Uno studio condotto su un campione di 1.200 soggetti maggiorenni, da cui emerge che 1 italiano su 3 (33%) è preoccupato dalle false notizie in rete; il 29% teme di distaccarsi dalla realtà a causa dell’uso di dispositivi tecnologici; il 24% ha paura di sviluppare una dipendenza da social. Diminuiscono, invece, i timori che erano risultati prioritari nell’indagine condotta nel 2017, quando in testa c’era la preoccupazione per il furto di dati personali (29%), oggi in calo di 9 punti percentuale. Cala anche il timore per le violazioni della privacy (-18%), mentre resta stabile all’11% il dato relativo alla preoccupazione per l’odio e la violenza in rete, che l’82% del campione reputa la «nuova normalità» del modo di comunicare della società e sul web.

Rosy Russo, fondatrice di Parole O_Stili, parla, a questo riguardo, di «un dato davvero preoccupante», che «fotografa la profonda mancanza di fiducia che coinvolge anche  le nostre vite digitali ma che parte, prima di tutto, da una sfiducia verso la politica, le istituzioni, la scuola, il mondo del lavoro. In questa epoca post pandemica, di guerra e di necessario confronto con la diversità – aggiunge – viviamo alla continua ricerca di punti di riferimento che sappiano darci sicurezza. Come trovarli? Anche gli stessi social non sono più “quelli di una volta”, non più solo uno strumento, ma sono una cultura da abitare. Per questo non possiamo rinunciare a vivere appieno le nostre vite digitali, ma risulta necessario fare una sorta di reset». Russo indica quindi tre parole chiave da tenere a mente: «Attenzione, impegno e cura. Parole chiave ci permetteranno di accorciare , misurare ma soprattutto percorrere le distanze, non soltanto con gli altri ma anche con noi stessi, per recuperare terreno e vivere in modo sostenibile le nostre vite online e offline».

Se ne parlerà nella due giorni del Festival. dedicata al tema “Distanze. Effetti lontani e cose vicine”, con un programma ricco di appuntamenti e il coinvolgimento di personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo. Tra i temi in agenda, inevitabile la guerra tra Russia e Ucraina, con riferimento, in particolare, alla distanza tra la guerra vissuta e quella raccontata, ma anche l’intelligenza artificiale, ancora sconosciuta per 1 italiano su 5. L’intero programma comunque verrà trasmesso in streaming, con il supporto di Eni, uno dei partner dell’edizione 2023. Tutte le informazioni sono disponibili online.

25 maggio 2023