La Chiesa vicina alle vittime della strada
Il vescovo Paolo Ricciardi presiede una Messa il 5 dicembre al Divino Amore. Una mamma: «Ho perso mio figlio e dico ai giovani: non correte»
Nei primi 4 mesi del 2020 sulle strade di Roma si sono registrati 6.137 incidenti, il 35,9% con morti e feriti. Numeri aggiornati al 22 maggio dall’Ufficio Statistica di Roma Capitale che, seppur inferiori rispetto allo stesso periodo del 2019, fanno rabbrividire se si pensa che a marzo e ad aprile le strade erano pressoché deserte a causa del lockdown. In suffragio delle vittime della strada il vescovo delegato per la pastorale sanitaria Paolo Ricciardi presiederà una Messa, sabato 5 dicembre alle 17, al santuario della Madonna del Divino Amore. Liturgia organizzata per il secondo anno consecutivo per celebrare la Giornata mondiale delle vittime della strada (che in realtà ricorre la terza domenica di novembre, quest’anno in concomitanza con la Giornata mondiale dei poveri).
«Come Chiesa ci è richiesta maggiore attenzione e vicinanza alle famiglie che hanno fatto esperienza di lutti così tragici e improvvisi», afferma Ricciardi. Conforto che si inserisce nel cammino pastorale diocesano orientato all’ascolto del “grido” della città. «Cerchiamo di cogliere anche questo grido – prosegue il presule -. A Roma ogni due giorni e mezzo muore una persona a causa di incidenti e le statistiche dicono che la maggior parte delle vittime sono giovani. Una morte così improvvisa non si accetta, scatena uno scombussolamento nella fede e le famiglie vanno sostenute».
La Messa del 5 dicembre riveste un’importanza particolare per Cinzia Desiati, mamma di Fabrizio Di Bitetto, morto a 21 anni il 5 ottobre 2019. Non si è arresa «al dolore devastante», ma ha cercato di vivere il suo lutto provando a sensibilizzare i giovani sui rischi che corrono al volante. Quasi guidata da «una forza soprannaturale», racconta, il giorno delle esequie del figlio si è rivolta ai ragazzi che gremivano la chiesa implorandoli di stare attenti «affinché nessun altro genitore debba più soffrire un dolore tanto lancinante». “Non correte in macchina, non bevete, non fate uso di droghe, amate la vita” è il monito che rivolge anche attraverso la pagina Facebook “Insieme per Fabrizio”. Parole incise su una targa posta accanto a un piccolo albero di ulivo piantato in piazza Scotti, a Monteverde, il 15 settembre, giorno del compleanno di Fabrizio.
Cattolica praticante, non nasconde che all’inizio lei e il marito erano «smarriti e arrabbiati» ma in loro “soccorso” sono arrivati due Papi, Giovanni Paolo II e Francesco. Il primo «ha aperto la strada all’incontro con il vescovo Ricciardi» che li invitò a una celebrazione il 22 ottobre, proprio nel giorno in cui la Chiesa celebra il Papa polacco. In questi mesi il presule «è stato una testimonianza d’amore» per i coniugi, che non si sono sentiti «abbandonati in un momento difficilissimo». Papa Francesco invece, dopo aver ricevuto una lettera di Cinzia, le ha telefonato il 26 luglio, giorno in cui la Chiesa celebra sant’Anna, protettrice delle madri. «È stata un’emozione grandissima – racconta -. Credo sia stato un regalo di Fabrizio che mi ha fatto giungere una sua carezza attraverso le parole del Papa».
2 dicembre 2020