La Chiesa e la città di Roma raccontate da Riccardi e Impagliazzo

Il volume, presentato nell'Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense, alla presenza, tra gli altri, dei cardinali De Donatis e Parolin, apre la collana di studi storici voluta dal vicario del Papa per fare memoria e «cogliere il senso della nuova città»

«La Chiesa è stata per eredità antica e attualità di popolo la custode dell’anima di Roma e dell’idea di Roma». Così Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’ Egidio, ha sintetizzato l’idea che sta alla base del libro “Roma: la Chiesa e la città nel XX secolo”, di cui è autore insieme a Marco Impagliazzo, anche lui storico e presidente della stessa Comunità, che è stato presentato ieri sera, 10 dicembre, nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense, in diretta televisiva e in streaming per le limitazioni imposte dalla pandemia. Come ha spiegato don Walter Insero, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi, che ha moderato l’incontro, era «necessario guardare al passato, a tanti sacerdoti e pastori che si sono succeduti e hanno dato la vita per annunciare il Regno di Dio». È nata così l’idea del cardinale vicario Angelo De Donatis della collana di studi storici “Roma, Chiesa e città. Una storia contemporanea”, pubblicata dalle Edizioni San Paolo. «Un’accurata e affidabile ricostruzione storica dell’identità della Chiesa locale e della configurazione della città – ha spiegato il cardinale – che ci aiuta a cogliere il senso della nuova città suggerendo di aggiornare i nostri compiti attuali in ordine alla missione».

Nel suo intervento, registrato prima del ricovero al Policlinico Gemelli, il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin ha sviluppato il rapporto tra Chiesa universale e Chiesa particolare attraverso un excursus storico che ha visto al centro prima la Chiesa di Roma poi il suo vescovo, fino all’attuale fase sinodale alla quale ha dato rinnovato impulso Papa Francesco. Secondo Linda Ghisoni, sottosegretario del dicastero pontificio per i Laici, la famiglia e la vita, il volume offre una «narrazione che fa affiorare dinamiche assai complesse della città e della Chiesa in un periodo storico segnato da cambiamenti epocali». Cosa ha da dire il libro alle famiglie romane? «Ci invita a riflettere non per uno sforzo di erudizione ma per esercitare il sensum fidei ricevuto con il battesimo, per concorrere al discernimento necessario a individuare priorità. È uno sprone ad ascoltare questa porzione di Chiesa».

La narrazione, ha spiegato Adriano Roccucci, ordinario di Storia contemporanea a Roma Tre, «conduce lungo un percorso che porta continuamente a nuove prospettive con cui guardare la storia della Chiesa e della città». Ma Roccucci, che ha parlato del periodo tra il 1870 e la seconda guerra mondiale, ha ricordato anche come la Chiesa ha sempre voluto stare dentro alle trasformazioni della città, anche dopo il 1870. «La sacralità di Roma – ha affermato – è stata campo di conflitti, tra Roma città del Papa e Roma Capitale dello Stato». Con Pio XII si prospetta «una città che doveva proporre un’impronta cristiana di fronte al fallimento della sacralità laica voluta dallo stato liberale prima e fascista poi. Un’idea di città aggiornata da parte della Chiesa». Infine, Umberto Gentiloni Silveri, ordinario di Storia contemporanea alla Sapienza, si è occupato della storia della Chiesa dal dopoguerra al Giubileo del 2000. Il libro, ha osservato, «non è solo un racconto ma è una guida verso i nodi più intricati di un rapporto tutt’altro che scontato. Un libro fondato su punti di vista e prospettive: Italia, Roma, Chiesa. Un omaggio alla complessità come cifra necessaria per analizzare i problemi sui quali ci misuriamo».  Con il Giubileo del 2000 «Roma e la Chiesa di Roma possono darsi la mano vicendevolmente per una nuova missione rispetto alla Roma occupata, liberata, macchiata dal terrorismo: oggi – ha concluso – Roma è prima di tutto città di accoglienza, di vicinanza, di apertura al mondo».

11 dicembre 2020