La catechesi al tempo della pandemia riparte dalla famiglia

Dall'Ufficio catechistico del Vicariato la proposta di un percorso di condivisione fra genitori e figli intorno alla Parola: un "Momento della luce" che valorizza non il sapere ma il "sentire" e il vissuto che lo ha generato

«Ripensare alcune pratiche pastorali e cominciarne di nuove». Il direttore dell’Ufficio catechistico diocesano don Andrea Cavallini ne è fermamente convinto: la prima sfida che il tempo della pandemia che stiamo vivendo pone passa proprio di qui, vale a dire dalla possibilità di «sperimentare percorsi» che conducono a strade non ancora battute, piuttosto che ripiegare su soluzioni «apparentemente più semplici ma anche più sterili, come gli incontri di catechismo su piattaforme online». Un’opportunità, insomma: un’occasione da non sprecare «senza fare almeno un tentativo». La posta in gioco, per Cavallini, è chiara: «Valorizzare le famiglie come luogo di formazione alla fede. Questo periodo – osserva – è un’ottima occasione per provarci, lasciando ampia libertà ai genitori, dando realmente fiducia e chiedendo responsabilità».

Il direttore dell’Ufficio catechistico non sottovaluta la difficoltà che spesso impedisce la catechesi familiare, cioè il fatto che «molte famiglie non vivono affatto la dimensione della fede e non sono in grado di aiutare i figli a scoprirla». Proprio per questo, la strada da percorrere è «valorizzare il livello umano della vita in famiglia, confidando che proprio in esso lo Spirito farà emergere ciò che è necessario per la fede». Nasce così la proposta del “Momento della luce”: uno schema per un incontro familiare che «non richiede da parte dei genitori alcuna preparazione religiosa ma solo il desiderio di provare a vivere un momento di condivisione insieme con i propri figli».

In concreto, a partire dall’ultima settimana di novembre e poi per le quattro settimane di Avvento, ogni famiglia del catechismo è invitata a trovare un proprio momento settimanale di condivisione e preghiera della durata di 20/30 minuti, secondo uno schema proposto dall’Ufficio, che parte dal vissuto di ciascuno per poi confrontarsi con la Parola attraverso l’ascolto di un breve testo e infine farsi preghiera. «Sappiamo che non è poco chiedere alle famiglie di trovare ogni settimana mezz’ora per stare tutti insieme in modo nuovo – riflette il sacerdote – ma siamo convinti che in questo periodo sia quanto mai necessario aiutarle a ritrovarsi davanti al Signore».

Trovare un orario adatto a tutti e un posto in cui sedersi in cerchio e guardarsi. Accendere una candela e silenziare telefoni e tv. Mettere al centro un crocifisso o un’icona. Magari abbellire con qualche fiore. Basta poco per preparare questi cinque incontri, secondo un metodo che «può attivare un dialogo familiare prezioso, che per molte famiglie sarà una vera scoperta». Uno schema «essenziale», lo definisce Cavallini, dal quale «non è opportuno togliere qualcosa. A seconda delle necessità della settimana o delle abitudini familiari invece – aggiunge -, le singole famiglie possono aggiungere liberamente degli elementi nuovi: per esempio un simbolo particolare, o delle preghiere spontanee oppure un canto religioso o una canzone, all’inizio e/o alla fine». E ancora, «un momento in cui ci si chiede perdono per qualcosa, un momento in cui ci si ringrazia per qualcosa».

A livello parrocchiale, invece, lo schema può essere “personalizzato” da ciascuna parrocchia, «leggendo insieme alcune frasi del Vangelo e un breve testo catechetico, e poi nel rispondere a una domanda che collega il tema alla vita familiare». L’Ufficio catechistico offre una serie di testi pronti, ciascuno con la propria domanda per la condivisione; «potete scegliere di usarli, se vi piacciono, oppure solo di tenerli presenti come modello di testo e domanda, sostituendoli con altri», scrive il direttore nella lettera con cui presenta la proposta alle parrocchie.

Il tema del percorso proposto per il tempo di preparazione al Natale è il presepe, secondo la catechesi della Lettera di Papa Francesco Admirabile Signum dello scorso anno. «Le famiglie potranno così, ogni settimana, riflettere su un elemento del presepe e nel frattempo cominciare concretamente a prepararlo. Al di là del tema però – aggiunge Cavallini – lo schema per il momento di incontro familiare resta valido e personalizzabile per quanto riguarda il momento dell’ascolto». L’unica raccomandazione è che «la condivisione sia fatta sempre prima dai genitori, in modo autentico e personale», non concentrandosi tanto sulle idee ma piuttosto «sulle emozioni e sui vissuti che le hanno generate». In questo modo, assicura il sacerdote, «la condivisione dei genitori dà il tono a quella dei figli, che la imitano, senza bisogno di spiegare prima come si fa».

A breve sul canale YouTube dell’Ufficio sarà disponibile anche un video tutorial rivolto ai genitori, per aiutarli nell’organizzazione del “Momento della luce”. Anche il percorso con i testi e le domande sarà inviato nei prossimi giorni a tutte le parrocchie, insieme a una lettera per i genitori. Per camminare insieme, «in questo tempo così difficile e fecondo».

10 novembre 2020