La Banda dei Carabinieri in concerto per i cristiani perseguitati

L’evento organizzato dalla fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre. Il generale Longobardi: «Ogni uomo e ogni donna ha diritto di professare in libertà la propria fede»

Sarà la piazza d’armi della Legione Allievi Carabinieri, in viale Giulio Cesare 54/P, a ospitare, martedì 26 giugno alle 20.30, il primo concerto della Banda dell’Arma in favore degli oltre 20 milioni di cristiani perseguitati in tutto il mondo. «Un incontro-riflessione su uno dei temi più scottanti che riguardano i diritti fondamentali dell’uomo: squarciare il velo dell’indifferenza e porre in essere azioni concrete contro la persecuzione dei cristiani nel mondo e la conseguente negazione della libertà religiosa». Il generale Luigi Longobardi, comandante delle Scuole dell’Arma dei Carabinieri, descrive così l’iniziativa, organizzata insieme alla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre. «I Carabinieri – spiega -, da sempre impegnati a difendere e a garantire i diritti dei più deboli e indifesi, sia in Patria che in missioni di pace all’estero, desiderano con questa serata attirare l’attenzione verso questa complessa situazione, affinché si possano attuare misure che evitino la discriminazione, perché ogni uomo e ogni donna ha diritto di professare in libertà la propria fede».

A esibirsi ci saranno i 90 elementi della Banda dell’Arma dei Carabinieri, accompagnati dal Coro degli Allievi Carabinieri del 137° Corso. I brani musicali saranno intervallati dalle testimonianze dei due cardinali designati Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi in Pakistan, e Louis Raphael I Sako, patriarca di Babilonia dei caldei. Previsti anche gli interventi del generale Luigi Longobardi, dell’Ordinario militare per l’Italia l’arcivescovo Santo Marcianò e del cardinale Mauro Piacenza, presidente internazionale di Aiuto alla Chiesa che soffre.

«Tutti devono poter manifestare la propria religione – afferma ancora il generale Longobardi – Non è un fatto privato. Non si può rinunciare alla denuncia e neppure all’azione. Il mondo istituzionale e politico ha il dovere di rispondere – come più volte è stato già fatto – con forza e decisione alle persecuzioni contro i cristiani e contro qualsiasi altro culto».

19 giugno 2018