L’8xmille in diocesi: i fondi del 2016

Gli ambiti culto, pastorale e carità nella relazione del direttore dell’Ufficio amministrativo del Vicariato di Roma. La cifra sfiora gli 8 milioni di euro

Gli ambiti culto, pastorale e carità nella relazione del direttore dell’Ufficio amministrativo del Vicariato di Roma. La cifra, in totale, sfiora gli 8 milioni di euro

Erogata entro il mese di marzo, come ogni anno, la quota dell’otto per mille Irpef, relativa all’anno 2016, assegnata dalla Cei alla diocesi di Roma-Ostia. Una cifra che sfiora gli 8 milioni di euro e che viene suddivisa tra l’ambito della pastorale e quello della carità. Da quest’anno, i dati, pubblicati come consuetudine sulla Rivista Diocesana di Roma (bollettino ufficiale degli atti della diocesi) nel mese di aprile, vengono anticipati sul settimanale diocesano per estendere il più possibile la comunicazione su un tema così importante quale è quello del “sovvenire”. Obiettivo portato avanti negli ultimi anni anche grazie all’impegno del Servizio diocesano del “Sovvenire” che ha consentito di rilanciare nei fedeli delle parrocchie romane la sensibilità e la partecipazione sia rispetto alla scelta della destinazione della quota dell’otto per mille Irpef (l’Imposta sul reddito delle persone fisiche) nei confronti della Chiesa cattolica sia rispetto al sostegno economico dei sacerdoti.

I dati sulla distribuzione dell’otto per mille nella diocesi di Roma sono presentati dalla relazione di monsignor Scala, direttore dell’Ufficio amministrativo del Vicariato di Roma, che specifica appunto le cifre per i due grandi ambiti già indicati: «Esigenze di culto e pastorale» e «interventi caritativi». Vale la pena sottolineare però, anche per evitare interpretazioni distorte, che anche buona parte delle somme destinate al primo ambito ha una ricaduta evidente sul vissuto delle comunità e dei territori, quindi delle famiglie romane. Basti pensare a cosa significa la presenza di una nuova chiesa in un quartiere periferico, come punto di aggregazione non solo religioso, ma anche sociale e culturale, al valore per l’educazione dei giovani e per l’accompagnamento delle famiglie o il loro sostegno nella vita quotidiana.

Scendendo al dettaglio, la somma erogata nel 2016 per il primo ambito è stata di 4.113.999,62 euro. «La quota dell’otto per mille – spiega monsignor Scala – è stata distribuita tra quattro esigenze principali: esercizio del culto; esercizio della cura d’anime; formazione del clero; contributi. Le somme per l’esercizio del culto sono state destinate alla costruzione di nuovi edifici per il culto e ad opere conservative e di restauro di parrocchie, chiese ed edifici di culto appartenenti alla diocesi. Le spese per la realizzazione delle iniziative comunitarie, l’andamento della Curia diocesana e il funzionamento del Tribunale Ordinario della Diocesi sono state coperte con quanto destinato all’esercizio della cura d’anime». Ancora, «l’attenzione alla formazione del clero si è concretizzata nell’assegnare un significativo contributo ai Seminari diocesani. Sotto la voce “contributi” sono ricomprese le somme erogate ad associazioni ed enti culturali, a strutture al servizio del clero anziano ed anche al servizio diocesano “Sovvenire”».

Per quanto riguarda specificamente gli interventi caritativi, la somma erogata nel 2016 è stata di 3.837.095,22 euro. Il contributo, puntualizza Scala, «è stato destinato: a famiglie bisognose, che hanno ricevuto un segno concreto di solidarietà da parte delle comunità parrocchiali individuate dai vescovi ausiliari; alla realizzazione di progetti caritativi diocesani e al sostengo delle attività caritative e assistenziali promosse dalla Caritas diocesana; a dodici associazioni o enti che operano nel campo della emarginazione nei suoi diversi aspetti; a 13 centri per la vita; a progetti di sviluppo dei missionari romani e al sostegno dei migranti».

3 aprile 2017