Kenneth Smith messo a morte in Alabama con ipossia da azoto

Amnesty International: «È stato una cavia su cui è stato testato un nuovo metodo che gli esperti Onu hanno equiparato alla tortura». Non viene usato nemmeno per gli animali

È stato messo a morte questa notte in Alabama Kenneth Eugene Smith. il primo statunitense giustiziato mediante il metodo dall’ipossia da azoto. Era stato condannato a morte per aver ucciso, nel 1988, Elizabeth Dorlene Sennett, la moglie di un pastore protestante. «Dopo l’annullamento della prima condanna a morte, era stato nuovamente condannato alla pena capitale su decisione del giudice che aveva ignorato il parere, 11 contro uno, della giuria favorevole a salvarlo: una prassi poi messa fuorilegge ma non retroattiva. Ma non basta: 14 mesi fa era stato immobilizzato su un letto per diverse ore mentre invano gli addetti all’esecuzione cercavano una vena per l’iniezione letale».

A ricostruire la sua storia è Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. «Premesso che nessun metodo di esecuzione è indolore o incruento – sottolinea -, qui è stato raggiunto un livello peggiore. Smith è stato una cavia su cui è stato testato un nuovo metodo che, inspiegabilmente, la Corte suprema non ha considerato incostituzionale ai sensi dell’Ottavo emendamento, che vieta le pene crudeli. Pompare azoto per molti minuti per togliere ossigeno è una cosa terribile, una sofferenza atroce. Sembra quasi – aggiunge – che la Corte abbia deciso di vedere come andava a finire con Smith per poi, eventualmente, vietare esecuzioni successive. Un esperimento nell’esperimento, dunque».

L’Alabama, ricorda ancora Noury, ha introdotto il metodo dell’ipossia da azoto nel 2018, così come Oklahoma e Mississippi. «Gli scienziati hanno preso la parola contro questa pratica, hanno letto la procedura e hanno confermato che si tratta di un metodo di esecuzione crudele. Gli esperti delle Nazioni Unite lo hanno equiparato alla tortura. Del resto, non viene usato per abbattere gli animali. Ma per le autorità dell’Alabama è andato tutto bene».

Martedì 23 gennaio al caso di Smith aveva dedicato una conferenza stampa anche la Comunità di Sant’Egidio, proprio con l’obiettivo di denunciare al mondo la terribile esecuzione decisa dallo Stato dell’Alabama. In contemporanea si sono svolte in Europa altre conferenze in diverse città europee tra cui Parigi, Barcellona e Budapest.

26 gennaio 2024