Kabul: attentato contro un centro formativo

Oltre 30 morti e più di 40 feriti. 22 i pazienti ricoverati nell’ospedale di Emergency. La Farnesina: «Dall’Italia ferma condanna». Sconcerto Unicef per «l’orribile attacco»

I bilanci ufficiali parlano di oltre 30 morti e più di 40 feriti.. Venerdì 30 settembre un attacco suicida ha colpito il centro formativo Kaaj, una struttura privata di preparazione agli esami nel quartiere di Dasht-e-Barchi, a maggioranza hazara, nella zona ovest di Kabul, in Afghanistan. Secondo una prima ricostruzione fornita dalle autorità locali, l’attentatore avrebbe fatto il suo ingresso nell’istituto uccidendo la guardia all’entrata e dirigendosi in una classe dove avrebbe fatto detonare l’ordigno.

«Atto atroce», lo definiscono dall’Unicef, che «è costato la vita a decine di ragazze e ragazzi adolescenti e ne ha feriti gravemente molti altri. Le vittime – ricordano – si stavano preparando per l’esame di ammissione all’università». Porgendo le «più sentite condoglianze a tutte le famiglie colpite da questo terribile evento» e augurando una «rapida guarigione» ai feriti, dal Fondo Onu ribadiscono ancora che «la violenza all’interno o in prossimità di istituti scolastici non è mai accettabile. Questi luoghi – rimarcano – devono essere paradisi di pace dove i bambini possono imparare, stare con gli amici e sentirsi al sicuro mentre costruiscono le competenze per il loro futuro. I bambini e gli adolescenti non sono, e non devono mai essere, l’obiettivo della violenza». Di qui il rinnovato appello «a tutte le parti in Afghanistan» ad «aderire e rispettare i diritti umani» e «garantire la sicurezza e la protezione di tutti i bambini e i giovani».

Delle persone colpite dall’attacco, in 22 sono stati ricoverati nel Centro chirurgico per vittime di guerra di Emergency a Kabul. 18 sono ragazze. A riferirlo è Dejan Panic, responsabile delle attività sul campo dell’organizzazione nel Paese. «Le vittime – informa – hanno tutte un’età compresa tra i 18 e i 25 anni, e per la maggior parte sono ragazze che si trovavano in aula per sostenere un esame. Una di loro è arrivata già deceduta, un’altra è morta dopo l’ammissione. Solo negli ultimi due mesi – aggiunge – abbiamo gestito nel nostro Centro 11 mass casualties, ovvero procedure di interventi di urgenza straordinaria in seguito ad esplosioni e attentati. E anche quotidianamente continuiamo a ricevere feriti da arma da fuoco, da proiettili a schegge, da arma da taglio, soprattutto coltellate, da esplosioni di mine e ordigni improvvisati. Nel Paese rimane una situazione di forte insicurezza e instabilità».

Dopo l’agosto 2021, sono continuati gli attentati nella Capitale, in particolare attacchi terroristici ai danni di luoghi di culto e istruzione a opera di gruppi armati o provocati da esplosioni di ordigni improvvisati. A distanza di un anno dall’abbandono delle forze internazionali e dall’instaurazione del governo talebano in Afghanistan Emergency conta oltre 16mila ammissioni negli ospedali di Kabul, Lashkar-gah, Anabah; 3mila solo a Kabul, dove ancora per più del 90% si è trattato di vittime di guerra. E il Paese si trova sempre più vicino al collasso, con più di 23 milioni di afgani a rischio di grave insicurezza alimentare, una crisi economica devastante, l’aumento della povertà, della criminalità e del bisogno di servizi essenziali. «Ma Emergency rimane e continua il suo lavoro di cura per tutti», assicurano dall’organizzazione internazionale.

«Ferma condanna» dell’attentato a Kabul anche in un tweet del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. «L’uccisione di studenti, soprattutto ragazze, è particolarmente ripugnante – si legge -. Il nostro pensiero va alle vittime e alle loro famiglie e rinnoviamo il nostro sostegno al popolo afgano in questo triste momento».

3 ottobre 2022