Istituto Massimiliano Massimo, scuola di «relazione umana»
Il direttore padre La Manna: nella struttura dei Gesuiti, che ha ripreso le lezioni in anticipo sul calendario, didattica in presenza, senza doppi turni
Registra quest’anno un incremento di iscritti ai licei classico e scientifico internazionali, l’Istituto Massimiliano Massimo, storica scuola dei Gesuiti all’Eur, che ha ripreso le lezioni con una settimana di anticipo rispetto al calendario, didattica in presenza, senza doppi turni. «A oggi, abbiamo ancora richieste di iscrizioni – sottolinea il direttore padre Giovanni La Manna -, credo dovute alle difficoltà che i genitori stanno incontrando nelle altre realtà. Abbiamo persone in lista d’attesa, perché il rispetto delle norme anti Covid-19 ha comunque limitato la nostra capacità di accoglienza».
Una situazione certamente spiazzante, quella verificatasi a marzo. «Abbiamo avuto bisogno di un tempo per comprendere come organizzare una risposta degna a distanza, senza direttive precise in merito. Al tempo stesso – prosegue – questa condizione ha reso ancora più evidente l’importanza della relazione personale tra alunni e professori e tra gli stessi alunni. Imparare non è solo una questione di trasmissione di nozioni. Per la nostra scuola, la relazione umana è importante».
La didattica prevista dai programmi che stabilisce il ministero è arricchita, al Massimo, da proposte progettuali volte a valorizzare gli alunni: dallo sport alla cultura, alla tecnologia. Un buon numero di attività didattiche sono in lingua inglese. L’Istituto è Cambridge International school e sede di esami Cambridge. Ai ragazzi è offerta inoltre l’opportunità di un incontro con realtà e persone meno fortunate, come in occasione della settimana sociale, «per abituarli a non chiudersi in loro stessi – sottolinea La Manna – ma ad aprirsi agli altri e a lavorare per contribuire a migliorare il mondo». Anche alle famiglie sono proposte occasioni di impegno a supporto delle persone in difficoltà. A disposizione degli alunni, dei genitori e professori, c’è un padre gesuita, nella funzione di animatore spirituale, disponibile per colloqui. Dal 2019 poi l’istituto aderisce al programma internazionale “Eco-Schools”, coinvolgendo i giovani nella ricerca di soluzioni ai problemi e alle sfide ambientali.
Il Massimo, con altri 10 istituti presenti in gran parte in Italia, da Torino a Palermo, ma anche a Malta e Scutari, fa parte della rete delle scuole ignaziane della Provincia Euro-Mediterranea dei Gesuiti. Circa 6.400 gli alunni e quasi mille tra docenti e personale non docente. «Le scuole dei Gesuiti puntano a formare uomini e donne per gli altri, vantano una lunga tradizione e un metodo specifico, espresso nella Ratio Studiorum – sottolinea La Manna -. Lo studente che viene al Massimo, pensiamo che abbia scelto, con i suoi genitori, di investire il suo tempo e i suoi soldi per crescere culturalmente, umanamente e spiritualmente, che desideri imparare a riconoscere il suo bene e il bene della comunità alla quale appartiene, capace di spendersi concretamente. Una scelta «possibile – conclude il direttore – se lo studente incontra dei testimoni. Questo significa per noi un grande impegno di formazione dei nostri docenti. La proposta ai nostri alunni è quella di divenire essi stessi protagonisti del loro percorso formativo». Per aiutarli, da anni la Fondazione Gesuiti Educazione mette a disposizione delle famiglie borse di studio e sconti sulle rette: «È importante lavorare per essere sempre più inclusivi».
5 ottobre 2020