Istituto Leopoldo Pirelli, l’ipotesi di turni per la didattica a distanza

Mancano ancora 15 docenti. Nelle due sedi, 1.150 studenti e diversi indirizzi di studio. La preside De Vincenzi: «Controllo da parte di tutto il personale»

Pesa più la carenza di organico della mancata consegna dei banchi monoposto, all’Istituto di istruzione superiore “Leopoldo Pirelli” di via Rocca di Papa, a Colli Albani. Gli spazi a disposizione sono più che sufficienti per garantire il distanziamento fisico e per permettere a tutti di essere presenti a lezione. In attesa del mobilio, si è tamponato con l’acquisto di 300 banchi singoli, con quelli biposto adattati per un solo studente e con l’arrivo di 170 sedie con scrittoio e ruote. Ma resta da sciogliere il nodo professori. «A causa di 17 pensionamenti, di alcune richieste di trasferimento e dell’aggiunta di due classi, mancano all’appello ancora quindici docenti, compresi quelli di sostegno», afferma la preside Flavia De Vincenzi, che evidenzia anche «la difficoltà di non poter contare su un accesso internet a banda larga».

L’istituto vanta due sedi – oltre a quella di via Rocca di Papa c’è la struttura in via Assisi, zona Furio Camillo -, con 1.150 studenti, 54 classi e diversi indirizzi di studio tra liceo e tecnico. Nello specifico, ci sono il liceo linguistico, il settore economico che dallo scorso anno si è arricchito dell’indirizzo economico sportivo e il tecnologico, che si articola nell’indirizzo Costruzioni ambiente e territorio (Cat) – ex Istituto tecnico per Geometri – e in quello geotecnico, «unico corso in tutto il Lazio», sottolinea la dirigente. Le diverse tipologie di studio hanno richiamato molti studenti, con conseguente espansione delle classi. Questo ha comportato che la sede di Colli Albani già negli anni scorsi fosse interessata da importanti lavori per l’ampliamento degli spazi.

«Prezioso è stato l’apporto dei docenti laureati in architettura e ingegneria, tanto negli anni scorsi quanto in questa emergenza coronavirus – spiega la dirigente -. Quest’estate mentre in tanti erano in ferie il personale scolastico è stato al lavoro in entrambe le sedi e, metro alla mano, abbiamo cercato soluzioni per accogliere gli studenti in una scuola sicura». Le aule sono state quindi assegnate in base al numero degli studenti per ogni classe e in tutta la scuola, tappezzata dai cartelli di segnaletica e di messaggistica informativa sulle corrette misure anti-contagio, e sono stati installati dispenser con gel disinfettante. Non mancano le mascherine per gli studenti più “distratti” che arrivano a scuola sprovvisti di dispositivo di protezione. L’accesso nell’istituto avviene da tre ingressi, con orari scaglionati tra biennio e triennio. «Vi è un controllo rigidissimo da parte di tutto il personale – prosegue De Vincenzi -. Nelle scorse settimane sono stati organizzati corsi di formazione e riunioni con i sindacati per approfondire i protocolli di sicurezza».

Le lezioni si svolgono 5 giorni a settimana e sono da 50 minuti e dal lunedì al venerdì alcune ore pomeridiane sono riservate alla didattica integrativa digitalizzata che «ogni docente utilizza come meglio crede – spiega la preside -. C’è chi preferisce riservare quell’ora per le interrogazioni e chi per corsi di recupero o approfondimento». In base all’evoluzione del quadro epidemiologico a livello nazionale, «tra le ipotesi allo studio del collegio dei docenti c’è la didattica a distanza una volta a settimana – dice De Vincenzi -. Sarebbe forse utile anche per diminuire l’afflusso sui mezzi pubblici. Stiamo pensando di fare dei turni e un giorno a settimana lasciare a casa una classe per livello. Un giorno, per esempio, farebbero didattica a distanza tutte le seconde, un giorno le terze classi e così via. Significherebbe avere 250 studenti al giorno a casa. Le lezioni in presenza saranno garantite ai ragazzi del primo anno».

L’emergenza sanitaria ha innegabilmente stravolto anche il mondo scolastico e la dirigente è costretta ad ammettere che dopo 14 anni al “Leopoldo Pirelli” ora le piace «molto meno fare la preside. Il Covid-19 nega il rapporto umano. Abbiamo la palestra più grande di Roma che può contenere alcune centinaia di persone ma che al momento è utilizzata da qualche decina di studenti». Fino allo scorso anno l’istituto organizzava diverse manifestazioni come la “Festa delle Lingue” dedicata alle lingue straniere o la “Festa delle Eccellenze”, con il Premio Leopoldo Pirelli indetto in collaborazione con la Fondazione Pirelli di Milano. «Ora è tutto bloccato – conclude la dirigente -. Ci ritroviamo in una scuola diversa in cui bisogna stare attenti al metro quadrato e soprattutto non sappiamo cosa ci attende nel futuro».

8 ottobre 2020