Istituto Cabrini: la gioia del ritorno in classe e la tristezza di non potersi abbracciare

Nella scuola delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, 270 iscritti, ingressi scaglionati, accessi differenziati, segnaletica e igienizzanti a ogni angolo

Il vociare dei bambini è tornato a riecheggiare nelle classi dell’Istituto paritario “Santa Francesca Saverio Cabrini” il 7 settembre. I piccoli delle sezioni rondini e primavera – che accolgono bambini dai pochi mesi ai 3 anni – sono stati i primi a incontrare le maestre. Il 10 settembre la prima campanella è suonata per la scuola materna e da lunedì 14 sono tornati in aula anche gli alunni delle elementari e delle medie. Dopo sei mesi, i 270 iscritti sono tornati ad animare la scuola gestita dalle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, congregazione fondata da santa Cabrini nel 1880. Una ripartenza scandita da ingressi scaglionati, inserimento dei più piccoli programmato in giardino, accessi differenti riservati agli studenti, segnaletica per terra e igienizzanti a ogni angolo. «Non vedevamo l’ora di riprendere la nostra missione educativa» dice suor Marta Maria Lopez, a capo dell’istituto. La prima settimana di settembre è stata caratterizzata «dall’ansia della riapertura, unita alla gioia di rivedere i bambini», racconta. I mesi di lockdown sono stati «duri», le religiose li hanno vissuti «nello spirito della fede» cercando di dare speranza alle famiglie «alle prese con molteplici problemi. Chi doveva lavorare non sapeva a chi affidare i propri figli, chi ha perso il lavoro non aveva la possibilità di pagare la retta». Le conseguenze dal punto di vista economico non hanno tardato a farsi sentire, tanto che «per poter pagare gli stipendi del personale è dovuta intervenire la congregazione, che ha sostenuto gli istituti in Europa» spiega suor Marta.

Da appena due settimane Alessandro Mellozzini è il nuovo preside dell’istituto e coordinatore della scuola secondaria. Insegnante di religione, alla sua prima nomina da dirigente scolastico, ha ricevuto l’incarico solo a fine agosto. In un anno così particolare, affronta questo nuovo ruolo «confidando nell’aiuto della Provvidenza e di santa Francesca Cabrini». Il docente spiega che sta approfondendo gli aspetti legislativi e burocratici «per adempiere al meglio» il compito che gli è stato affidato. Padre di cinque figli, ha accolto la nomina come «un dono. Sarà più semplice consigliare i miei figli sulle norme da seguire a scuola in quest’anno un po’ difficile per tutti».

L’interrogativo più frequente da parte degli alunni è se anche quest’anno la scuola subirà interruzioni. Lo svela Marusca Grottesi, insegnante elementare e coordinatrice della scuola primaria. «I bambini sono felicissimi di essere tornati a scuola, anche se faticano a riprendere i ritmi – racconta -. La consapevolezza del periodo che stiamo attraversando li fa essere molto responsabili sull’uso della mascherina e del gel disinfettante». Dialogando con gli alunni è emersa anche «la tristezza di non poter abbracciare i compagni e di non poter socializzare con le altre classi». E se fino a qualche mese fa uno degli insegnamenti basilari era la condivisione delle proprie cose, «ora – conclude l’insegnante – ci chiedono per quale motivo non possono prestare una penna al compagno».

18 settembre 2020