Istat, in Italia nascite al minimo storico

Presentati i dati sulla popolazione. De Palo, presidente Forum delle Famiglie:«Fisco più equo per le famiglie che non ce la fanno»

Presentati i dati sulla popolazione. De Palo, presidente Forum delle Famiglie:«Fisco più equo per le famiglie che non ce la fanno» 

Nascite al minimo storico in Italia, la popolazione, sono i dati Istat presentati il 7 aprile, scende a 55,6 milioni. Nel 2015 le nascite sono state 488mila (-15mila), nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia. La natalità è in calo, come si evince dalla serie storica, a partire dal picco più alto della crisi economica, fra il 2010 e il 2011. Ad oggi, rileva l’ufficio statistico nazionale, «l’età media delle madri al parto sale a 31,6 anni».

«Siamo preoccupati non tanto per il crollo, prevedibile, delle nascite, quanto perché la politica non sembra aver compreso bene le conseguenze di questo inverno demografico». Questo il commento di Gigi De Palo, presidente del Forum delle famiglie, dopo i dati diffusi dall’Istat. «Quando accade che in un Paese con questo problema demografico, chi mette al mondo un figlio rischia di diventare povero, la politica non può stare a guardare», il monito del Forum, che chiede al presidente Renzi di «mettere al centro dell’agenda politica questa assoluta priorità».

«Il Forum da oltre 15 anni chiede, inascoltato, un fisco più equo per le famiglie che non ce la fanno più», ricorda De Paolo: «Non si può più rinviare una riforma simile, soprattutto quando le donne sono costrette a ritardare sempre più il loro desiderio di maternità e a nascondere il pancione al datore di lavoro e quasi 100mila giovani italiani preferiscono emigrare all’estero per realizzare i loro sogni e fare famiglia».

«Quello che preoccupa ancora di più – continua De Palo – è la rassegnazione con cui prendiamo atto di questi dati. Ma per chi stiamo facendo tutti questi sacrifici se abbiamo perso il desiderio di esserci? Ogni anno va sempre peggio e non si può andare avanti a colpi di bonus bebè. Occorre riflettere seriamente perché meno figli vuol dire meno futuro e meno Italia».

 

8 aprile 2016