A maggio 2018 si stima che l’indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisca passando da 116,9 a 113,7; anche per l’indice composito del clima di fiducia delle imprese si stima una flessione, ma di lieve entità, da 105 a 104,7. Lo comunica oggi, 29 maggio, l’Istat spiegando che «l’evoluzione negativa dell’indicatore di fiducia dei consumatori riflette dinamiche sfavorevoli di tutte le componenti ma con differenti intensità: il clima personale e quello corrente passano da 108 a 107,7 e da 114 a 112,4 rispettivamente; il clima economico diminuisce da 141,8 a 132,6 e quello futuro passa da 121,1 a 116,5, mostrando quindi flessioni più marcate».

Per quanto riguarda le imprese, invece, «il clima di fiducia diminuisce nel settore delle costruzioni (da 135,2 a 134,1), in quello dei servizi (da 106,4 a 106,0) e rimane stabile nella manifattura (a quota 107,7); invece, nel commercio al dettaglio si stima un aumento dell’indicatore (da 97,6 a 99,8)». Secondo le stime dell’Istituto nazionale di statistica, «a livello settoriale, nel comparto manifatturiero migliorano i giudizi sugli ordini mentre le attese sulla produzione sono in calo; il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino aumenta leggermente. Nelle costruzioni si stima un diffuso miglioramento dei giudizi sugli ordini a cui si uniscono stime in calo per le aspettative sull’occupazione». Per quanto riguarda i servizi, «l’evoluzione negativa dell’indice di fiducia riflette un peggioramento sia dei giudizi sia delle attese sugli ordini; i giudizi sull’andamento degli affari sono invece in miglioramento», si legge nella nota diffusa dall’Istat. Passando infine al commercio al dettaglio, «si segnala che i giudizi sulle vendite sono in peggioramento ma si stima un aumento delle aspettative sulle vendite future. Le scorte di magazzino sono giudicate in decumulo».

29 maggio 2018