Israele: via libera alla legge che vieta la creazione dello Stato di Palestina

La Knesset l’ha approvata con una maggioranza di 68 voti contro 9. A promuoverla, il premier Netanyahu, con i partiti di destra all’opposizione

La Knesset, il Parlamento di Israele, ha approvato questa mattina, 18 luglio, con una maggioranza di 68 voti una legge che vieta la creazione di uno Stato di Palestina. Soltanto 9 i voti contrari. A promuoverla, il primo ministro Benjamin Netanyahu insieme ai partiti di destra all’opposizione, ma alla proposta di legge è arrivato anche il sostegno del partito centrista di Benny Gantz, Unità nazionale, rende noto il Times of Israel, riferendo che i voti contrari sono arrivati invece dal partito arabo di Ra’am, dai laburisti e dalla coalizione di sinistra Hadash-Ta’al. Astenuti i deputati del partito d’opposizione Yesh Atid del leader Yair Lapid, che pure si erano detti favorevoli alla cosiddetta soluzione dei due Stati.

La Knesset, si legge nel testo, è «fortemente contraria alla formazione di uno Stato a ovest della Giordania», poiché la creazione di una entità statuale «nel cuore di Israele» rappresenterebbe «una minaccia all’esistenza di Israele e ai suoi cittadini, perpetrando il conflitto tra israeliani e palestinesi e l’instabilità nella regione. Sarà solo questione di tempo prima che Hamas prenderà il potere trasformandolo in uno stato terrorista».

La notizia arriva dopo che nuovi Paesi che hanno annunciato di riconoscere lo Stato di Palestina, tra cui Spagna, Norvegia e Irlanda, mentre 146 stati all’Assemblea generale dell’Onu hanno votato a favore di una risoluzione che riconosce tale entità. Il leader dell’Iniziativa nazionale palestinese Mustafa Barghouti ha parlato di una «condanna a morte degli Accordi di Oslo», siglati nel 1993 tra i leader israeliani e palestinesi, che definivano una road map per la creazione di uno Stato di Palestina per garantire la fine delle ostilità e la coesistenza pacifica tra “due popoli in due Stati”.

18 luglio 2024