Is, la strage degli innocenti

Drammatico rapporto Onu sull’utilizzo dei bambini da parte dei miliziani sunniti. Iacomini (Unicef Italia): «Fatti denunciati da mesi che oggi trovano crudele conferma»

Drammatico rapporto dell’Onu sull’utilizzo dei bambini da parte dei miliziani sunniti. Andrea Iacomini (Unicef Italia): «Fatti denunciati da mesi che oggi trovano una crudele conferma»

Torture sistematiche, violenze, abusi. Bambini sottoposti a crocifissioni o sepolti vivi. Sono sconcertanti i dati contenuti nel rapporto dell’Onu pubblicato, di recente, a Ginevra, dove si denuncia il rapimento, da parte dei miliziani dell’Is, di bambini iracheni, soprattutto yazidi e cristiani, che vengono poi rivenduti come schiavi del sesso.

Il rapporto, redatto dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia, mostra come i minori vengono, fin da piccoli, addestrati a combattere, obbligati a lavorare nella fabbricazione di bombe e usati dai jihadisti come veri e propri scudi umani, a protezione delle loro strutture dai raid della coalizione. Le punizioni a cui vanno incontro sono terribili. Nel rapporto ci sarebbero anche dei video che testimoniano l’utilizzo di minori, con problemi mentali, come kamikaze. Il Comitato si è appellato al Governo iracheno perché «prenda tutte le necessarie iniziative per assicurare la sicurezza e la protezione dei bambini e delle loro famiglie». «La portata del problema è enorme», ha dichiarato Renate Winter, una dei 18 membri della Commissione Onu che ha redatto il report. «Siamo profondamente preoccupati per la tortura e l’uccisione di quei bambini, in particolare quelli appartenenti a minoranze, ma non solo», ha aggiunto.

Sui dati del rapporto è intervenuto il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini:« “Questi sono fatti che denunciamo da mesi e che trovano oggi un definitivo, crudele, fondamento. La questione centrale – ha detto – non sta nel continuare ad alimentare una guerra atroce, che sembra non avere soluzione ma piuttosto nell’impegnarsi concretamente con iniziative politiche e pacifiche da parte della comunità internazionale».

Con numeri alla mano, Iacomini ha reso noto che «solo nel mese di gennaio, il conflitto ha prodotto oltre 2.000 morti innocenti e oltre 3,5 milioni di profughi nei Paesi limitrofi di cui oltre un milione nel solo Libano che vive un momento di grande instabilità. La metà di questi numeri sono bambini indifesi che vivono un calvario senza tempo». La speranza è che il rapporto odierno «faccia risvegliare un sentimento d’indignazione globale verso gesta sanguinarie perpetrate ai danni dei bambini che vanno sempre e ovunque protetti e invece sono vittime dell’odio non solo in Medio Oriente».

6 febbraio 2015