Iraq: rientri nella Piana di Ninive ma i cristiani continuano a diminuire

I dati riferiti dalla fondazione Acs, citando l’arcivescovo cattolico caldeo di Erbil Warda: nel 2023 erano 1,5 milioni; oggi sono 250mila, meno dell’1% della popolazione

Nel 2014 i terroristi dello Stato islamico occupavano la Piana di Ninive, nel nord dell’Iraq, espellendo e costringendo alla fuga i cristiani che vi risiedevano da sempre. Dieci anni dopo, secondo le organizzazioni umanitarie, sono parecchi quelli che vi hanno fatto ritorno. Lo ha riferito nei giorni scorsi la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs), citando le informazioni avute dall’arcivescovo cattolico caldeo di Erbil Bashar Warda.

«Nel 2014, nella Piana di Ninive sono state registrate 13.300 famiglie cristiane, di cui 11mila rimaste nel Paese. 9mila, in questi anni, sono lentamente rientrate nella piana di Ninive – ha informato il presule -. Per i cristiani che hanno lasciato l’Iraq, ci sono poche speranze di tornare. Molti di loro hanno trovato una nuova casa in Libano, Giordania, Turchia e nei Paesi occidentali. I giovani cristiani hanno fondato lì famiglie e vengono in Iraq solo per visitare i parenti. Altri temono una nuova escalation in Iraq, alimentata dall’attuale conflitto in Terra Santa e Libano».

Il 6 agosto 2014 le milizie dell’Isis avanzarono verso le città a maggioranza cristiana della Piana di Ninive. Più di 100mila cristiani hanno dovuto abbandonare le proprie case durante la notte. Un numero imprecisato è stato ucciso. Anche se molti di loro sono tornati, il numero complessivo dei cristiani in Iraq ha continuato a diminuire: nel 2003 erano 1,5 milioni; oggi se ne contano circa 250mila. «Si tratta di meno dell’1% della popolazione irachena», rilevano da Acs, fortemente coinvolta nel Paese. «Prima abbiamo contribuito ad accogliere i profughi nella parte curda dell’Iraq e poi a ricostruire le case distrutte nella Piana di Ninive», raccontano, ricordando che dal 2014 la fondazione ha sostenuto oltre 500 progetti in Iraq, impiegando circa 56 milioni di euro.

5 agosto 2024