Notizie poco rassicuranti giungono anche dalla Siria, dove si conterebbero «sulle dita di una mano le persone che sarebbero riuscite ad uscire dai quartieri orientali di Aleppo», durante la tregua umanitaria di 11 ore decisa da Mosca e Damasco per «evacuare i malati e i feriti e per il ritiro dei miliziani dalla città». A riferirlo è il vicario apostolico di Aleppo dei Latini, monsignor Georges Abou Khazen. Solo in pochi, spiega, hanno laciato Aleppo est perché «i gruppi di ribelli, in particolare quelli dell’ex Fronte al Nusra, sparano sulla gente che si muove verso i corridoi creati dall’esercito siriano nelle zone del quartiere Bustan al Qasr e vicino alla Castello road». Il vicario apostolico non esclude la possibilità di una nuova tregua. «Sembra che il governo voglia dare altri due giorni». E la Russia sembra favorevole. A rivelarlo è il consigliere per gli aiuti umanitari dell’Onu Jan Egeland, secondo il quale la Russia ha accettato di estendere le pause quotidiane dalle azioni militari ad Aleppo per altri quattro giorni, fino a lunedì.

20 ottobre 2016