Iraq, i cristiani «guardano al Natale con speranza»

Da Karamles, padre Mekko esprime gratitudine a Francesco per il sostegno al progetto di Acs dedicato alla ricostruzione nella Piana di Ninive. «Chiediamo l’aiuto delle Chiese sparse nel mondo. Non abbandonateci»

Ha raggiunto l’Iraq la notizia che Francesco ha deciso di vendere all’asta la Huracan ricevuta in dono dalla Lamborghini, destinando parte del ricavato a sostenere la fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre, impegnata nella ricostruzione dei villaggi cristiani della Piana di Ninive andati distrutti durante l’occupazione Isis. E dall’Iraq, in particolare dal villaggio cristiano di Karamles, arriva il grazie del sacerdote caldeo padre Paolo Mekko. Circa 250, riferisce, le famiglie cristiane rientrate fino a oggi; un mese fa erano 160. «Continuiamo il lavoro di rifacimento delle abitazioni danneggiate e incendiate dallo Stato islamico – spiega il sacerdote -. Parallelamente stiamo cercando di rimuovere le macerie delle case distrutte e spianando i terreni incolti per poter preparare il tempo della semina. Dobbiamo pensare anche a riprendere le attività agricole, ma in questo ambito ci sono diverse difficoltà: la più importante riguarda lo sminamento dei terreni che richiede manodopera specializzata».

Coinvolte nell’opera di ricostruzione anche le chiese. In particolare, racconta padre Mekko, «abbiamo finito di recuperare la chiesa antica del villaggio, dedicata a Santa Barbara, che ci servirà per le celebrazioni del 1° dicembre. Vogliamo fare una grande festa che è molto sentita dagli abitanti di Karamles». Questi momenti, aggiunge, «ci aiuteranno a preparare degnamente il Natale. Per quel giorno stiamo pensando a qualche manifestazione, come accadeva in passato. Guardiamo al Natale con un po’ più di speranza». Tra le altre cose, «abbiamo anche lanciato l’idea per il presepe e un progetto volto alla sistemazione del centro pastorale attiguo alla chiesa. Il nuovo centro potrà rispondere anche alle richieste di tanti giovani che vogliono sposarsi e che non hanno un luogo dove festeggiare. È importante che giovani coppie tornino a progettare il matrimonio, è un segno importante per il futuro».

Per realizzare tutto questo, il sacerdote, a nome dei cristiani dell’Iraq, rivolge il suo appello a tutte le Chiese sparse nel mondo: «Aiutateci per riedificare moralmente e materialmente le nostre comunità colpite da tanta violenza. Non abbandonateci. L’esempio di Papa Francesco venga seguito da tutti».

16 novembre 2017