Iraq, 12mila case distrutte da Isis nella Piana di Ninive

Lo studio della fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre: per ricostruirle, necessari 190 milioni di dollari. A Erbil 14mila famiglie fuggite dalla zona

Lo studio della fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre: per ricostruirle, necessari 190 milioni di dollari. A Erbil 14mila famiglie fuggite dalla zona

186.378.689 dollari. Secondo lo studio intrapreso dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre, è la cifra necessaria per la ricostruzione delle quasi 12mila abitazioni private distrutte o danneggiate dall’Isis nei villaggi cristiani della Piana di Ninive. 669 le residenze completamente distrutte. Acs informa che al momento a Erbil, nel Kurdistan iracheno, ci sono circa 14mila famiglie fuggite dalla Piana di Ninive a causa dell’Isis: in tutto, 90mila pesone, a fronte delle 120mila del 2014. 12mila le famiglie ancora dipendenti dagli aiuti umanitari garantiti da Acs.

A 1.500 di questi nuclei familiari è stato chiesto se siano intenzionati a tornare nei villaggi di origine. 1.308 quelli che hanno risposto: 41 su 100 hanno manifestato l’intenzione di tornare; il 46% invece sta ancora valutando questa possibilità. Nel novembre scorso, tra i 5.762 rifugiati interni raggiunti da Acs, solo il 3,3% manifestava il desiderio di tornare nel villaggio di appartenenza: all’epoca infatti la sicurezza nelle regioni liberate era ancora troppo precaria e le operazioni militari ancora in corso. Secondo lo studio più recente, il 57% degli intervistati ha riferito che le loro proprietà sono state saccheggiate, il 22% che le loro case sono state distrutte. Il resto potrebbe non essere nelle condizioni di fornire informazioni sullo stato attuale degli edifici. Il 25,5% ha riferito che i loro documenti di identità sono stati rubati dai terroristi del sedicente Stato islamico.

Ora, dopo aver quantificato i danni relativi alle abitazioni private, Acs, con l’ausilio di personale delle diocesi locali, sta procedendo alla valutazione degli edifici a destinazione pubblica quali scuole, cliniche e luoghi di culto. «La fase di valutazione dei danni è quasi del tutto completata – riferisce il direttore di Acs Italia Alessandro Monteduro -. Siamo pronti per quella operativa. Il progetto è veramente ambizioso: una sorta di “Piano Marshall” per far tornare alla vita i villaggi cristiani della Piana di Ninive». Da qui ai prossimi mesi, è l’auspicio di Monteduro, «ogni benefattore della Fondazione potrà porre una pietra per la ricostruzione. Aiutare i cristiani iracheni a vivere in patria, come loro desiderano, rappresenta un atto concreto e costruttivo, realmente alla portata di tutti. Rappresenta la speranza che si imporrà sull’orrore prodotto dall’Isis».

29 marzo 2017